Per ricordare com'era, e cos'era.
- Questo non era un cimitero "normale". Era un cimitero di guerra, di una guerra che i vajontini non sapevano di combattere (nessuno glie lo aveva detto), e che quindi avevano già perso in partenza.
- Passano quarant'anni ed il colpo di grazia definitivo alla Memoria, la dispersione dei nomi e lo sfracellamento delle lapidi porta la medesima firma dello sfratto ai Sopravvissuti (19-10-2004): quella del sindaco di Longarone Pierluigi De Cesero [1999-2009]. E della sua giunta. Il suo "successore" e *compagno di merende* Roberto Padrin (tuttora "titolare" dell'Ufficio Stampa della Fiera di Longarone, un Ente locale costruito con fondi pubblici Vajont e diretto dal 1999 da un faccendiere e (poi) PREGIUDICATO di nome De Lorenzi Giovanni che li ha ELETTI e SOSTENUTI entrambi) gli scriveva entusiastici quanto IPOCRITI articoli per «ammaestrare» il popolino bue, e per nutrire l'opinione pubblica.
Compresi quelli cosmetici a DIFESA e SOSTEGNO di quel delinquente mentre sfrattava (e denunciava) i Sopravvissuti del Vajont, e mentre torturava vieppiù i familiari delle Vittime. Vittime che 'si stuprava' - e che ha RUBATO e OLTRAGGIATO - nel Sacrario, validamente assistito in questo da un pugno di incapaci e impotenti burattini bigotti della «Allegra Commissione di Controllo» (ricorda niente, del monologo 1997 di Marco Paolini??), accuratamente 'scelti' e capitanati non a caso dal «kapo'» Migotti, presidente dalla prima ora della Assosuperstiti comunali da taschino di Longarone, a dire "il nulla, mischiato col niente".
- Questa non è e non è MAI STATA, una "disgrazia naturale" come scrissero i famosi paludati (e) disgraziati BUZZATI, BOCCA & MONTANELLI. Né un disastro per INCURIA, come hanno avuto l'ardire di far scrivere un pugno di disgraziati e deputati, decerebrati (o semplicemente IGNORANTI come Rossa e Rubinato, o COLLUSI come PANIZ). Questa è la più grande e schifosa STRAGE di MAFIA di questo [sputo, di] "Paese" fasciopositivo.
- E questo non era un "cimitero", era la fotografia di un paese intero, e di un "piccolo GENOCIDIO di montagna". Dal marzo del 2004, perduta per sempre, come i Budda di Bamiyan distrutti dai talebani.
I Sopravvissuti e i familiari delle Vittime - dopo la devastante "cura De Cesero" che l'INFAME ha addossato vigliaccamente e pubblicamente a un auspicio di Carlo Azeglio Ciampi nel 40°, e questo VA DETTO e RICORDATO! - non hanno più motivi di ritornarci, e così hanno deciso di ABBANDONARLO.
- 31 Luglio 2013: il successore del DELINQUENTE, Roberto Padrin riesce oscenamente - e non per caso, a meno di grave malattia mentale - ad andare anche oltre le "prestazioni" di De Cesero (nel frattempo finito sotto processo in quel di Udine) e [di conseguenza] divenuto bancarottiere per NON RISARCIRE i DANNI provocati per CENTINAIA di milioni di euro, confermandosi quindi quello che DA SEMPRE è e RIMANE, col suo degno AVVOCATO: un delinquente.
In una manifestazione ufficiale in cui "Il Vajont" e strumentalmente anche il Giudice Mario Fabbri servono solo da pretesti per fare bisboccia con nani e pòrci, CAI e varie marionette, in fascia tricolore 'offre' il suo "perdòno personale" a ENEL, Stato CORROTTO, & compagni.
Quell'ENEL/SADE riconosciuta COLPEVOLE assieme allo Stato e che in cinquant'anni le scuse non le chiese *mai* ad anima viva. Né tantomeno ai morti, e nonostante le TRE sentenze e i 37 anni di INFAME processo "Vajont" che evidentemente NON fanno parte del bagaglio culturale del povero Padrin, permettendogli - pur non avendone, fino a prova contraria, alcun titolo, autorità, CREDIBILITÀ o spessore - di uscirsene tranquillamente con una bestialità del genere.
Ma 'questo', è Longarone. E dal dicembre del 1964, per la precisione.
Meditate, meditiamo..
FOLKLORE locale, COINCIDENZE temporali, e varie & eventuali
- A margine, (1): l'ex sindaco De Cesero e dal 2009 consigliere comunale nella degna "Giunta delinquenziale Padrin" è divenuto anche lui nel 2013 un bancarottiere [così come lo fu nel 'dopoVajont' del '73 il suo futuro suocero Ferruccio Moritsch] perché indagato e sotto processo a Udine [nel "Caso Serman-Sedegliano"] e per non dover pagare incombenti risarcimenti per centinaia di milioni di Euro. Mettendo in questo modo a sorpresa sulla strada una quarantina di famiglie [una tradizione consolidata di famiglia, insomma: però la moglie Martina ha certo più "esperienza" nel buttare gente di TUTTA ITALIA "su una strada", e non a caso è tristemente famosa in Italia nel suo settore. E nei ritagli di tempo, quando occorre anche in tribunale a Belluno]
- A margine, (2): l'ex Comandante dei Carabinieri di Longarone [al secolo Nicola Di Tullio] è "stato allontanato dall'Arma" e in attesa di processo perché [da parecchi anni, in verità] a Longarone e dintorni "si faceva troppo il comodo suo", fino ad esagerare (e se questo era il Comandante, figuriamoci 'la truppa'!). Errore in cui cadono fatalmente tutti gli omminicchi "onnipotenti" alla Paniz/Di Tullio: e dài oggi, e dài domani, finisce che dopodomani la corda si spezza, e cade il sipario.
Degnamente "Premiato" nel 2005 dal [già da tempo delinquente in molti modi] DCP e naturalmente, e assieme ad altri delinquenti negli anni "in nome del Vajont". Il baldo maresciallo Di Tullio - ma in quell'occasione, 04-04-03 era in pratici jeans pervia delle videocamere della RAI - si era già "distinto" un anno prima, sempre assieme all'amicone DCP ed al kapò Migotti, insultando pesantemente [dentro, ma anche fuori dal cimitero] i Sopravvissuti e superstiti che stavano protestando per la distruzione in corso del Sacrario di Fortogna. Ed il sindaco DCP si era cortesemente "limitato" a dire al giornalista della TV nazionale giunto apposta [Federico Ruffo, per non far nomi, che lo sollecitava a uscire e incontrarli] che lui non sarebbe venuto «a parlare con QUELLA MARMAGLIA»
CINQUANT'ANNI di FECCIA IMPUNITA LONGARONESE
Bene: dopo questo po' po' di MISERABILI precedenti ISTITUZIONALI, e CINQUANT'ANNI di COMUNE assolutamente MAFIOSO, chi lo PERDONERÀ, a Padrin??
E con che faccia questo Comune e QUESTA RISMA di 'SINDACI' dopo le assortite costose oscenità già squadernate quest'anno e di cui la "tappa Vajont del Giro" io pensavo rappresentasse finora il colmo dell'IPOCRISIA e della PROSTITUZIONE, riceverà Prefetti e vescovi, e sportivi, e turisti dell'orrore, senza sprofondare??
A Longarone?? Tranquilli. Come le [almeno 140, accertate] denunce al Comune per risarcimenti di cittadini fratturati e contusi dalla pavimentazione targata "De Cesero" che mai arrivarono in Procura a Belluno [sono solo 18 km, ma c'erano di mezzo Di Tullio e il suo clan, giusto??] passerà nel dimenticatoio anche questa, e nessuno fiaterà.
Ci scommettiamo, eh, signor Prefetto Barbato??
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Buona fortuna, Italia.
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Problemi col sito? Dissensi?
Segnalazioni, commenti, informazioni?
Un tempo, leggevi queste cose e ti trovavi su www.vajont.org.
Poi a partire dal 2004 [ma io lo saprò solo due anni e mezzo DOPO] dal 2007 sbucarono - e vennero avanti - i delinquenti, naturalmente quelli istituzionali della mafia di Longarone....
Ai navigatori. Queste sono tutte pagine "work-in-progress" (modificabili nel tempo) e puo' essere che qualche link a volte non risulti efficiente, soprattutto quelli obsoleti che puntano (puntavano) a dei siti web esterni. Scusate, e eventualmente segnalatemelo indicandomi nella mail la pagina > riga > link fallace.
Fortogna: nella foto sotto, il *Giardino delle bestemmie* attuale, un fal$o TOTALE dal 2004: un falso storico, fattuale, e ASSOLUTAMENTE IMMORALE da 3,5 mln di Euro. Un FALSO TOTALE e oggettivo - a cominciare dai FALSI cippi «in marmo di Carrara» - targato *sindaco De Cesero Pierluigi/Comune di Longarone 2004*.
Oggi questo farlocco e osceno «Monumento/sacrario» in località S. Martino di Fortogna riproduce fedelmente in pianta e in miniatura, come un parco "Italia" di Viserbella di Rimini, il campo "B" del lager nazista di Auschwitz/Birkenau. Fantastico, no? ed è la verità verificabile, ma se solo ti azzardi a dirlo o far notare le plateali coincidenze, sono guai, $eri. Perché... qui in Italia, e soprattutto in luoghi di metàstasi sociale e interessi inconfessabili perenni come la Longarone 'babba' ... «la Verità si può anche dire. Ma però che non ci sia nessuno che l'ascolti (o che la legga!)»
Ma tutto deve andare come da copione, in Longar-Corleone. Dal dicembre del 1964 qui è così: lo mise nero su bianco gente colle spalle ben più larghe delle mie, e in tempi non sospetti:
«È quasi come in Sicilia, mi creda; a Longarone si configurano gli elementi tipici della mafia. Non è questione di partito 'A', o 'B'; c'è un determinato giro fatto di poche persone all'interno del quale non entra nessuno. Il potere
è in mano a costoro, cinque o sei persone a Longarone, e
poi qualche diramazione fuori, cioè altre persone nei posti
giusti, perché un sistema del genere non può sopravvivere
se non c'è corruzione».
Fonte: Giampaolo Pansa, sul Corriere della Sera del 9 ottobre 1973; sta riportato sul libro della Lucia Vastano. LIBRO CONSIGLIATISSIMO.