«Voglio che conosciate la verità. Poi, se vorrete, potrete sempre optare per il cinismo e per il razzismo in cui si sta impaludando la nostra società». Anna Politkovskaja

«...l'umanità e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà... Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini... E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi... E ancora più in giù: i piglianculo, che vanno diventando un esercito...
E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione, di quella delle anatre...»
(da "Il giorno della civetta", Leonardo Sciascia)

MEMORIA «fai-da-Lor$ignori» - Catalogo offerte della Memoria pubblica del Vajont (prima pubbicazione, gennaio 2007)

Dopo qualche anno di ricerche e constatazioni, l'ANALISI logica dei riferimenti pubblici sulla «Memoria» del Vajont, Italia, come accettata nell'immaginario popolare.
Ovvero, «Sei personaggi in cerca d'autore». E così è, se vi pare.
Sintetica panoramica a volo d'uccello da parte di un privato sulle cariatidi, e marionette, e strani personaggi che detengono e/o somministrano la «Memoria», a Longarone e zone contermini (e multimediali). Una catastrofe troppo immane, vergognosa, e dolorosa, per dover sopportare anche questi e voltare la testa altrove.

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De Cesero Pierluigi


  • Nome: De Cesero Pierluigi
  • Qualifica: sindaco pro-tempore di Longarone, e alla data in cui scrivo (20 febbraio 07) al suo secondo mandato.
  • Che parte ha nel "Vajont" pubblico: ovvia. Il «Sommo Sacerdote laico». L'addetto "ai lavori" per definizione.
    In concreto, controllare e coprire gli scheletri nell'armadio. Suoi (e ne ha diversi) e quelli delle precedenti "amministrazioni". Favorire gli amici, ricambiato.
    Peccato solo che Egli abbia interessi "Vajont" diretti e poco edificanti da OCCULTARE e tenere segreti.
  • Le frasi celebri:
    a) «Io non ci parlo, con quella marmaglia» (riferito al Comitato Sopravvissuti, dall'interno del cantiere del Nuovo Cimitero, in occasione di un'inchiesta giornalistica di RAI 1 del 2004)

    b) «Raccoglieranno anche un milione di firme, ma non qui» (nel senso che le avrebbe ostacolate, come poi ha fatto, in TUTTI I MODI). Riferito alla raccolta firme "Voglio le scuse x il Vajont". Infatti, si è visto: particolarmente nel manifesto della manifestazione.
    c) «Io non firmo, perchè la gente che rappresento (la mafia che lo ha eletto?, nota mia) non vuole». Sempre riferito alle scuse x il Vajont. Personalmente, non avevo alcun dubbio in merito.

    d) "Onestà e Umiltà"!!
    Risposta data ad una giornalista che nell'ottobre 2007 gli aveva chiesto «Che dote deve avere, secondo Lei, il "sindaco di Longarone"?». Naturalmente, non si riferiva a sé, ma ad uno sconosciuto e ipotetico "altro"... ma la giornalista ha frainteso.

  • Fatti concreti: a) sfratto formale e protocollato (19 ottobre 2004) del succitato Comitato. Ha nel curriculum un'interrogazione parlamentare per questo. Lo sfratto, anche per questa pubblicità indesiderata, NON verrà poi portato a termine; b) denuncia e ricatto al Sopravvissuto Mazzorana; c) denuncia anche ai coniugi Teza. Finora.
  • Fattore Sciascia*: omminicchio (pure se 'molto alto' in cm.). In piu' occasioni, me presente, testimoni, assoluto "quaquaracquà".
  • A mio parere**:
    assolutamente superfluo e iniquo - dall'ottica dei Sopravvissuti di Longarone - ed assolutamente cialtrone (nella mia). Paga il dazio di una ultraquarantennale mafia che alligna in regione e - dal '64 in avanti, colla DC - nella sua cittadina (ossia tutte le amministrazioni succedutesi). Unica attenuante di un siderale e cinico menefreghista: NON ERA ancora nato all'epoca dei fatti, e lo si nota chiaramente in parole, scritti ed opere. Prende gli ordini dall'esterno (dal direttore della Fiera che lo ha "eletto") ma lo stipendio e i viaggi li prende da noi "cittadini". Quando gli cedono i nervi, in compenso, crea casini madornali scoprendo giocoforza gli altarini: in occasione delle vicende Muccin, Mazzorana e poi Teza, ha mostrato tutta la sua statura di vigliacco: prima, durante e "naturalmente" nel dopo.
    In conflitto d'interessi madornale e con diverse cariche "accumulate", sempre secondo me diversi suoi "atti istituzionali" però dovrebbero interessare parecchio la parte attenta della magistratura, e chissà mai.
    Vive d'immagine e in perenne conflitto d'interesse.
    Sua, per l'eternità, la delibera e la responsabilità di aver raso al suolo - sempre coi soldi dei contribuenti, sia ben chiaro - il Cimitero di Fortogna.
    La mafia fa tutto questo, e il 'Vajont' produce questo ed altro.
    Nel suo piccolo, fa tutto questo e molto altro ancora.
    L'omminicchio piu' sbagliato, nel luogo piu' stuprato (dai suoi predecessori e padrini politici). Vero è che l'allievo ha superato i maestri (d'indegnità) DC e 'post'. E il talento va sempre riconosciuto: al boss e ai suoi consiglieri, opposizione compresa.
    Futuri trend: con questi presupposti, stando ai miei incartamenti (43 anni di soperchierie longaronesi) e passando dai suoi ATTI concreti ed omissioni, si puo' facilmente prevedere che il prossimo sindaco di Longarone - di qualsivoglia estrazione, colore, etc. - potrà esser per logica evoluzione un DELINQUENTE pregiudicato.
    Uno che potrà risolvere le residue questioni coi Sopravvissuti, direttamente a pistolettate, o travolgendoli colla vettura sul marciapiede. E il tutto in piazza IX Ottobre, a mezzogiorno di un giorno qualunque. E state tranquilli, garantito: nessun longaronese o presunto tale - semplice cittadino, o consigliere d'opposizione - fiaterà, (sfratto docet).
    Il tempo, in questo nostro Paese ma soprattutto nel Comune di Longarone, lavora per le mafie.
  • Riceve soldi/emolumenti/vantaggi/altro dal «Vajont»?

    Direi certamente di sì. Come amministratore, membro e/o presidente di diversi organismi correlati alle sue funzioni pubbliche e/o inventati di sana pianta (e/o inventati da suo $uocero). Soldi pubblici o di "donazioni" lo portano a spasso pel mondo a "testimoniare" dolore, raccoglimento, e raccogliere pubblica "stima" pessimamente riposta. Se la cavava di suo (il Vajont lo ha "sistemato" abbondantemente), e si è visto piovere sul cranio il "risarcimento al Comune e alle sue popolazioni", ovvero il frutto della strage tramite le sentenze di un processo durato 37 anni (trattato in altra area).
    Per uno strano scherzo della Storia, i "danni economico-materiali e umani" prodotti dalla "area politico/mafiosa" che questo importo doveva "risarcire" ai suoi "concittadini", sono finiti in una amministrazione che di quell'antica "mafia-politica" è figlia ed "erede" oggettiva e soggettiva.
    Come dire: una "partita di giro" da una tasca all'altra del medesimo soggetto, proprio come le presunte "donazioni" della Gates Foundation in altri contesti. Quando si dice "la sfiga".... (n.b. = sfiga solo per le vittime e i loro eredi, e per gli italiani tutti, che finanziano questo "risarcimento").

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Renato Migotti


  • Nome: Migotti Renato.
  • Qualifica: presidente AssoSuperstiti comunale. Nel 2007, subentra come "vice" di De Cesero nella fondazione/mangiatoia del Vajont, al posto della cariatide Bratti, chiamata ad impegni piu' seri e remunerati.
    È un Sopravvissuto autentico, ovvero uno dei due presenti (competenti?) in questa pagina. Purtroppo.
  • Che parte ha nel "Vajont" pubblico: chierichetto concelebrante (il 9 ottobre), saltuarie apparizioni via stampa, per mezzo di penne altrui. In animazione sospesa durante gli altri 363 giorni. Pur essendo stato estratto dal fango, non sembra per questo possedere le doti (o se le avesse, le nasconde molto bene) di dignità o coscienza di sé comuni a diversi altri testimoni che seguo (vedi sotto). Non a caso, ricopre il ruolo/ingranaggio che il destino cinico e baro riserva ai servi sciocchi. Mai un guizzo, una scintilla (anzi) vuol dire che va bene così. Figura ieratica e molto snob, impeccabilmente vestito quanto insignificante e scialbo nel concreto (materia grigia).
  • Frase celebre: «che senso ha un'associazione di gente che comunque è destinata a morire?» (riferito al Comitato Sopravvissuti, presieduto della sua collega e concittadina Micaela Coletti) in un'intervista 'ad hoc' del paraculo della Fiera e pubblicata su un quotidiano circa lo sfratto

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    in cui dichiara ufficialmente - parola di giovine marmotta senile - di "non saperne nulla". Peccato solo che al tempo dell'intervista il fatto fosse risaputo e passato anche nei giornali e lui e sindaco (e i sindaCI) di Longarone siano «bigotti culo e camicia»: dunque un falso analfabeta, e un miserevole bugiardo.

  • Fatti concreti: partecipa attivamente all'umiliazione alla querela (e poi al ricatto) al collega Gino Mazzorana (a cui invece nessuno mai ha chiesto scuse per la famiglia massacrata). Dopo 43 anni dalla strage - lui, architetto e sopravvissuto - non trovando concettualmente di meglio firma l'idea balorda della fioriera/betoniera delle zolle, somma frullatrice di «alte emozioni»: doppi applausi con avvitamento.
    Tenta nel 2006 un concorso architettuale del Comune di Erto, arrivando 13° su 15 classificati (e unico non "foresto" del gruppo). Minkia!! doppi applausi con doppio avvitamento
  • Fattore Sciascia*: un omminicchio scelto, per 363 gg all'anno; un quaquaracquà da competizione negli altri due: l'8 e 9 di ottobre.
  • A mio parere**:
    se solo sapesse cosa vuol dire la parola vergogna, e dove stia di casa, potrebbe ben abusarne: non sarebbe mai troppa, né sprecata troppo presto.
    Nel corso delle mie ricerche, il suo atteggiamento rassomiglia troppo - nell'economia della Memoria così come la celebrano, a Longarone - a quello di un volenteroso «kapo»: solo così hanno senso le infami dichiarazioni rilasciate senza arrossire dopo lo sfratto (sopra), e le "opere concrete" rispetto alla lettera dello "statuto", pur elastico e artificiale, della sua annacquatissima "associazione".
    Lettera e spirito di cui questo architetto - fino a prova contraria - fa puntualmente strame (segnatamente per gli artt. 1, e 4).
    Ma Storia insegna - e l'occhio umano registra - che i suoi colleghi, planati periodicamente sulla piana di Longarone, hanno saputo secernere - e prodotto - solo danni permanenti, strutturali ed estetici. Ripartendone, comunque, colle tasche ben rigonfie, a cominciare dal Michelucci. E lasciando ai valligiani - bene che sia andata - dei pesanti e immondi ricordi in calcestruzzo da manutenere.

    E chi è mai, il bischero, per sottrarsi al destino e rompere cotanta radicata tradizione??
    Come molti altri, e non necessariamente tutti stanno in questa pagina, potrebbe fare meglio e di piu', ma ... chi (o cosa?) glie lo farebbe mai fare??
    Parafrasando Manzoni (lo scrittore, non l'Artista provocatore Piero) si potrebbe dire che «Chi non ce l'ha, non se la puo' dare».
    La dignità intendo.

  • Riceve soldi/emolumenti/vantaggi/altro dal «Vajont»?

    Accompagna o sostituisce il sindaco nelle celebrazioni lacrimevoli/lacrimogene. Come natura crea (vedi: "Natura crudele" di Buzzati), mafiaVajont mantiene (e poi livella, come «l'onda di ritorno») anche col suo nobile avallo.
    Gite turistiche (istituzionali) a spese del contribuente, com'è giusto.

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Giovanni Danielis


  • Nome: Danielis Giovanni
  • Qualifica: assessore longaronese alla "Cultura", e responsabile degli "Informatori" (le "guide", in versione longaronese) che accompagnano in diga la gente e recitano la "messa cantata", copione depurato che evita accuratamente i risvolti «UMANI» (p. es.: il processo Vajont, che fine hanno fatto i Sopravvissuti, se ce n'è ancora, le questioni di attualità della raccolta di firme, etc., 'ste cose qui).
  • Che parte ha nel "Vajont" pubblico: è un perfetto estraneo, un immigrato (come Corona), che è addetto al controllo/generazione delle informazioni "culturali". In un'intervista per una tesi, in questa veste dichiara che, per Lui, "scout, soccorritori, superstiti e sopravvissuti sono uguali", insomma Lui "non ci vede differenze". Miopia mentale, insomma...
    Gite turistiche (istituzionali) a spese del contribuente, com'è giusto.
  • Frase celebre: nulla da registrare. Tranne forse che - sempre secondo lui, parlando col sottoscritto, dic. '06 a BL - il libro della Vastano "è una PORCHERIA" perchè mette in luce le malversazioni e truffe allo Stato messe in atto dal padre di un paio di suoi amici, all'epoca impiegato comunale. (Secondo questo tipo di ragionamento, per salvaguardare il quieto vivere dei figli di Riina, il loro padre e quanto commise NON dovrebbe essere piu' nominato, o ricordato. La colpa, insomma, non è del reo, ma del giornalista... (ragionamento MAFIOSO e fascista).
    Proprio per questo e molto altro, dico io, questa è la migliore "recensione" e il motivo PRINCIPALE per cercare il libro e leggerlo che questo tapino/testimonial colluso poteva escogitare.
  • Fatto concreto: nulla, idem (appunto).
  • Fattore Sciascia*: quaquaracquà specializzato. Sottospecie "sempre meglio che lavorare". Non mantiene le promesse, non gl'interessa. Non a caso è consigliere (e qualcos'altro) in questa amministrazione svergognata e sfacciata, in Longarone.
  • A mio parere**:
    un altro soggetto totalmente inutile alla Memoria, penoso, che vive d'immagine fasulla e di conflitto d'interesse (ammissioni nemmeno troppo tra le righe nell'intervista di una tesi). Così come il «Fenomeno ertano», nel merito credo soffra di un qualche complesso d'inferiorità (o di assoluto menefreghismo, che è lo stesso) in quanto col Vajont - tra i sei personaggi qui raffigurati - è quello che c'entra ancora meno di nulla, sotto il profilo anagrafico e umano: un incompetente nato, insomma, nell'accezione piu' atroce, all'ennesima potenza. Entrambi questi parassiti consapevoli (e friulani) del Vajont comunque, pur su piani molto diversi ma accomunati dall'identico opportunismo traggono dai gonzi e dalla loro situazione geografico/nominale vantaggi assortiti. E nell'opinione pubblica cloroformizzata da pseudogiornalisti un tanto al chilo, attestazioni di rispetto e stima a mio parere fuori luogo e pessimamente riposte.

    Mettessimo due immigrati poniamo pachistani, a tramandare questa Memoria al loro posto, otterremmo un coinvolgimento e una partecipazione degli 'addetti' sicuramente maggiore. E due costosi ipocriti di meno.

  • Riceve soldi/emolumenti/vantaggi/altro dal «Vajont»?

    Come per gli amici e soprattutto per il "Fenomeno", ...benedetto sia il Vajont!. Impiegato bancario, non vive certo di (soli) soldi pubblici.

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Micaela Coletti


  • Nome: Micaela Coletti
  • Qualifica: presidentessa del Comitato Sopravvissuti del Vajont. È una Sopravvissuta, una dei due presenti in questa pagina.
  • Che parte ha nel "Vajont" pubblico: TUTTA. Stuprata (e ri-stuprata) da Stato, estranei, amministratori, dal suo sindaco e da personaggi "su cui riponeva fiducia".
    Famiglia, paese ed amici: volatilizzati.
  • Frase celebre: «Ciampi l'ha già data, la medaglia d'oro.» (riferendosi alla campagna x le scuse UFFICIALI al Vajont). Vero. Ma quella che richiediamo non è certo quella cui allude lei, data tra l'altro a tutt'altra associazione romana (Orfeo). Non è l'unico errore di egoismo e miopia che commette. Un altro, è stato quello di decidere e pontificare su questo in assenza di confronto (riunione) coi suoi "iscritti". Questo tipo di gestioni, fa da oltre quarant'anni il gioco della mafia del Vajont locale.
  • Fatto 'concreto': oltre a un'indubbia attività di incontri (scuole, teatri, perfino da Vespa in TV in una serata allucinante e descritta nel libro della Vastano) il suo obiettivo dichiarato, nella vita, è piangere tutti assieme i nostri morti (quelli del Vajont, mischiati tra quelli dell'Ass. Orfeo, concetto questo che ho tratto da una sua mail autografa, ufficiale).
    L'essersi esposta di persona (a raccontare la storia SUA, mica di ALTRI) anche in TV, é il motivo di attacchi (penosamente invidiosi) da parte di chi accusa i cosiddetti «professionisti del Dolore» (Corona).
  • Fattore Sciascia*: inapplicabile.
    (Egoista, però, e molto. Al cubo.)
  • A mio parere**:
    ha sofferto indubitabilmente MOLTO. Non fu certo la sola, se è per questo.
    Detto ciò, il fatto non l'autorizza però a esprimere stupidaggini nel caso della raccolta firme, che paradossalmente "non vuole" (il che a livello personale puo' anche essere legittimo, molto meno se esprime questo come "Presidente" senza chiedere l'opinione a quelli che dice di "rappresentare") dimenticandosi in questo modo tutto quello che esiste oltre le punte delle sue scarpe. Compreso naturalmente il caso del suo sindaco, provetto stupratore, e querelatore, e ricattatore (con Migotti) di Sopravvissuti e testimoni del Vajont.

    Presiede un Comitato che nel tempo, a causa di alcuni evidenti suoi limiti che peraltro NON nega, dai 150 iscritti originali si è ristretto a lei, al fedele Mazzorana Gino e pochi (1? 2?) altri. Ma dopo aver subìto tutto quanto sopra, e di piu', va recentemente a schierarsi sulle posizioni dei loro "aguzzini" storici (che giustamente godono, se la ridono e ringraziano) dimostrando parecchia incoerenza e parecchio masochismo. Grazie anche a questi atteggiamenti, il "Vajont" - ed il «Suo» Vajont, soprattutto - non finiranno mai. Non certo grazie a Lei.
    Detto questo, sono idealmente dalla sua parte e complessivamente (fino al marzo 2007) la rispetto. Non foss'altro perché è l'unica dei presenti in questa pagina che NON cerca di sembrare o di essere quello che NON è.
    E questo spero la dica tutta.

  • Riceve soldi/emolumenti/vantaggi/altro dal «Vajont»?

    Che io sappia, fino al 2007 è l'unica dei presenti che NON HA mai visto soldi pubblici, donazioni, o quant'altro uscito dalla mammellona (Mammona) del Vajont. Anche il denaro che per modo di dire le "risarcirono" per i familiari trucidati, lei adolescente, le fu sottratto da un patrigno artificiale assegnatole da un magistrato (fino alla sentenza, per lei un perfetto sconosciuto, di Viareggio).
    Come Associazione locale, da questo sindaco ebbe, invece di sostegno economico annuale in danaro come una bocciofila qualsiasi, una stanza vuota in via Roma, 61 cioè a dire in uno degli edifici ORIGINALI e illesi (capite?) del paese schiantato. Stanzetta che due anni dopo le venne revocata malamente (configurando un abuso e/o omissione d'atti d'ufficio?) solo per dispetto e sfregio. Tutte le attività sociali, viaggi, incontri presso scuole e teatri erano/sono/saranno finanziati di tasca dal Comitato. Fino ai giorni nostri in cui il Comitato - per forza di cose - se la passa molto male. E qui finiscono i suoi «vantaggi», dal "Vajont".

    (nota, Apr. 2007) Assolutamente stupefacente che nonostante i maltrattamenti fin qui ricevuti, la Nostra sia da diversi mesi così «mansueta» coi propri aguzzini. Tant'è che oggi il kapò Migotti, in veste di foglia di fico della loffia "Fondazione" puo' parlare ed esprimersi... «anche a nome dell'altra Associazione»...
    Bingo! Resta solo da vedere se gli "iscritti" del CSV sono stati in qualche modo avvisati della sopravvenuta "degradazione del Comitato" in un'assemblea o via lettera, così come a suo tempo NON chiese il loro parere sulla questione «raccolta firme». Che vuoi che sia.
    La mafia locale e zio Tom Migotti ringraziano, e la ricambiano (avendone comprato in anticipo il silenzio/assenso) con l'assegnazione di un'appartamento in "casa popolare" (usando soldi pubblici, insomma) in quel di Fortogna. E brava Micaela...
    Sic transit gloria Coletti. Amen.



    lo scrittore di Racalmuto soleva suddividere il genere umano in quattro categorie: Uomini, mezzi uomini, omminicchi e quaquaracqua

    NOTA a MARGINE.
    Fattore Sciascia =

    lo scrittore di Racalmuto soleva suddividere il genere umano in quattro fondamentali categorie:
    Uomini,
    mezzi uomini,
    omminicchi e
    quaquaracquà
    .

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Adriana Lotto


  • Nome: Adriana Lotto
  • Qualifica: presidente della Associazione culturale "Tina Merlin".
  • Che parte ha nel "Vajont" pubblico: presentare libri, organizzare o partecipare a conferenze che prevedano nel manifesto la parola "acqua". Ultimamente, finanzia anche avanspettacolo.
  • Frase celebre:
    «La Memoria serve per il dopo, per superare il dramma».
    (Minkia! e come no... Ascolta questo frammento audio.)
  • Fatto concreto: nonostante presieda un'ente che porta il nome (e di conseguenza, l'EREDITà morale) della Merlin, si presta a promuovere perfino un Corona seminatore di menzogne a marchetta che, via interviste, TV e libri Mondadori, di fatto Tina Merlin e il suo lascito morale e professionale se li sputtana quotidianamente. Che dire altro??
    Che la povera giornalista, l'unica voce a vana difesa degli Ertani, e denunciata e processata per questo, nella sua tomba da qualche anno dev'essere diventata un frullatore. Il turbo secondo me glie lo ha messo la Lotto facendo da spalla a un miserabile fottitore di morti (altrui) e di verità. Perdipiu' - ciliegia sulla torta - usando soldi «pubblici» (vedi sotto).
  • Fattore Sciascia*: inapplicabile. Credo.
  • A mio parere**:
    potrebbe e dovrebbe fare molto meglio e di piu'.
    Per cominciare, potrebbe darsi da fare - sempre posto che le interessi - a far correggere in base al suo Statuto ed alla carica che ricopre, le pagine internet anglosassoni che fanno passare tuttora per una "disgrazia naturale" la frana del Vajont. Università statunitensi, geologi e quant'altro, siti web del 2000, aggiornati al 2004 con pubblicate versioni 'naturalistiche' e cialtrone come quelle dei Montanelli/Buzzati del '63!
    Per non parlare del versante inerente al "processo Vajont" e dei suoi esiti, un tema totalmente ignorato dal mondo anglosassone così come la matrice politico-mafiosa dell'eccidio, una metastasi di sottogoverno e corruzione tuttora viva e vitale sebbene passati da un pezzo i "tempi d'oro DC", oggi declinata in "Grande Centro"... o in "Italie di mezza tacca".
    Tutto questo, naturalmente, sempre ammesso che di argomento «Vajont» tra un film boschivo e un libro paludoso questa associazione idrofila desideri occuparsi ancora. E che non voglia rinunciare ai proventi che alcuni "soci istituzionali" (!) elargiscono per ovvie motivazioni d'immagine e di ipocrita decoro a questo "ente-foglia di figo". (Perché, come la Merlin buonanima insegna(va), «in Italia la verità si puo' sempre dire. Basta che non ci sia nessuno ad ascoltarla e a prendere provvedimenti»).
    Il palcoscenico mediatico in questo Paese ma soprattutto a Longarone e dintorni è dunque riservato a PAGLIACCI (vedi sopra, e qui a dx) tranne rarissime eccezioni che si contano ancora per poco tempo biologico sulle dita di una (1) mano monca, come assolutamente MONCA e atrocemente artificiale, gestita da ipocriti e peggio, è la Memoria ufficiale celebrata (rectius: recitata) in Longarone.
  • Riceve soldi/emolumenti/vantaggi/altro dal «Vajont»?

    Si presume di sì, essendone soci formali i diversi Comuni che - loro sì, per primi - «vivono di Vajont». L'Associazione culturale, quote sociali a parte, dovrebbe fondarsi (e qui la sua grandezza e la sua miseria) su soldi "pubblici". Dire quindi che la conventicola ACTM "(soprav)vive di Vajont" come la maggior parte dei palloni gonfiati della pagina rappresentano quotidianamente, è dunque pertinente.

    E dunque: 'Acqua cheta, non movere...'...

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    La strana coppia

    Un ossimoro vivente, e dopo un'orazione civile, ci sta questa bestemmia laica: in questo Vajont alla rovescia il Fenomeno pantomima e delizia (riuscendoci) la Presidente dell'Ass. Cul.. A un solo tavolo, felici ed uniti per un progetto grottesco ed esiziale la "paladina virtuale" della povera Merlin e un parvenu, vile scriba (per lucro) delle mafie contro cui Merlin combatté (sola) scrivendo:

    «Non sono né più brava né più coraggiosa di tanti miei colleghi. Non volevo certo diventare famosa per un fatto così tragico quando scrivevo contro la SADE. Volevo semplicemente impedire che questo disastro colpisse i montanari della terra dove sono nata, dove ho fatto la guerra partigiana, dove ho vissuto tutta la mia vita.
    E ora non riesco neanche a esprimere la mia collera, il mio furore per non esserci riuscita.
    » (vedi 13 ottobre 1963)

    Commento: ed eccolo qui, il rappresentante dei "montanari" nelle classifiche librarie. Povera Italia, poveri morti del Vajont, poveri i partigiani (40 di essi perirono poi, nel Vajont) che salvarono i beni SADE dalle mine dei nazifascisti in ritirata, sognando il nostro e il loro futuro (quello descritto da questa pagina? o quest'altra?) e la ricostruzione, il riscatto del nostro Paese.
    Dettaglio illuminante (per pochi): in Val Mesazzo, quindi proprio in faccia a Erto e con l'aiuto degli ertani, nacque il primo nucleo partigiano in Val belluna. Ogni commento guasta.

    (Grazie, Lotto!!).

a_Corona_sfruttatorevergognati,Infame...
Mascalzone ladino


  • Nome: Mauro Corona
  • Qualifica: millantatore specializzato. Cronico, recidivo, impunito. Miserabile. Parassita. Sciamano e «Maestro di vita» proprio come lo fu il Mago Do Nascimiento (vedere alla voce "Vanna Marchi") per lo stesso genere di platea di utenti, quella che in Mondadori e nonsolo usano chiamare (brrr!) «target».
  • Che parte ha nel "Vajont" pubblico: autoissatosi sul piedestallo, gode spacciandosi per "sopravvissuto" (cosa che non è assolutamente, però funziona) trovando dal pulpito il tempo ed il fegato di bollare altri (p. es., la Coletti) come «professionisti del dolore».
    Il peggio è che la 'ggente' - degli esseri decerebrati che sviliscono puntualmente il loro diritto di voto - gli crede. Per questo motivo, da parecchi anni vive colla famiglia (quella ufficiale) di "Vajont", nel senso che vive di espedienti mediatici, e di cazzate.
    Non ci fosse stato il "Vajont" all'orizzonte del suo mondo, e cancellando quello di 2000 innocenti a fargli da "mito", sarebbe da tempo in galera, probabilmente. Che culo!
  • Frase celebre: "Non è vero, che la terra ce l'hanno rubata" (la SADE), cancellando d'un fiato (etilico) le battaglie della Merlin, del Comitato per la rinascita della valle Ertana, e riammazzando in queste bestemmie tutti i morti Ertani e non solo. Gli Ertani che «denuncia» OGGI, Lui, come interessati prostituti (il che, detto proprio da Lui, é il massimo...).
    La cosa miracolosa, secondo me, è che proprio lì a Erto il Nostro sia ancora illeso... e giri con le sue (corte) gambe. E che culo, che doppio culo per costui, anche il recente e altrettanto infame indulto. Altrimenti...
  • Fatto concreto: dichiara in un'intervista (9 ottobre 2005, a Libero) che "Il PCI ha sfruttato il nostro dolore" ed altre bestialità galattiche che costituiscono a norma del codice penale CALUNNIA. Per legge quindi anche un delinquente, fino a prova contraria, oltre che ciarlatano incallito e re indiscusso dei cialtroni. Da qualche tempo, però, e malgrado questo atteggiamento e questo tipo di affermazioni, riesce a flirtare - ricambiato - perfino colla presidente della Ass. cult. Merlin, il che - nel Vajont "moderno" e pubblico - è tutto dire. (Maledetta acqua & terra. E dignità... vedi a lato)
  • Fattore Sciascia*: il re dei quaquaracquà. Sempre meglio che lavorare e/o sudare: versione in bandana di una Vanna Mauro in salsa Neanderthal/Borges. Della serie «che mi toccherebbe fare, altrimenti, per campare».
    Ad ogni modo, un'infanzia indubbiamente infelice (finché non ci ha messo abbondantemente del suo, crescendo) non puo' giustificare inaccettabili riscritture della Storia cruenta della gente. E siccome al peggio non v'e' mai fondo, per imitazione qualche suo grottesco clone già si vede in giro per la valle. Orate, fratres.
  • A mio parere**: miserabile, meschino, cialtrone, ciarlatano. Parassita privato, a differenza dei parassiti pubblici di Longarone: "Lasciate che i pargoli (o i genitori) vengano a Me. Possibilmente con 16 Euro di libro da autografare, grazie".
    Bracconiere di cervelli smarriti, vive d'immagine artefatta ma verosimile a chi IGNORA, di pagine rubate ai giornali e in cocente conflitto d'interessi. Mascalzone ladino, maneggia e smanaccia parole e pene altrui delicatissime perchè umanamente, e culturalmente, ne è ALIENO e conseguentemente IMMUNE.
    Novello Mida d'accatto, trasforma i fatti storici in panzane e queste in provvigioni e conti correnti. Riesce a creare perfino flussi di pellegrinaggio artificiale in locali amici: vedi la storia del "bastone di Raggio riemerso dalla FOIBA", un reperto ligneo che vide la luce (commissionatogli dal barista che lo espone) il 5 ottobre del 2005, un bel po' dopo l'uscita del "libro".
    Con sagacia di rapina nelle altrui tasche (grazie, o umile Mondadori!), ultimamente mira a farsi un'osteria di proprietà, cosicché soldi e bevande circolino in famiglia (molto piu' che un tempo) in un circolo economicamente e enoicamente chiuso.
    Parte dei figli, inevitabilmente, si è incamminata volentieri sulla (erta, ripida?) china aperta e percor$a sbandando da Sua Stronzezza.
    A volte surclassandolo.
    Agli italiani necessiterebbe il saper scindere lo showmanicchio/Cacasenno e l'eterno tirapacchi/Figlio di puttana dal sosia buono e santo di Charles Manson, operazione non facile in questi tempi bui e confusi in cui sono SEMPRE le vittime della mafia, quelle a dover chiedere scusa. Ma per dirla come nel libro dell'arringa di Sandro Canestrini, cittadino Onorario di Erto e suo (ex)estimatore che il Fenomeno è riuscito a schifare come me:
    «Noi non chiediamo pietà per i morti, dobbiamo invece insistere per denunciare le infamie di allora e quelle di oggi. Sicuri come siamo che la Storia porterà un'epoca meno buia.» (anno 1992)
    Se la Storia siamo noi, per me comincia adesso, e qui.
  • Riceve soldi/emolumenti/vantaggi/altro dal «Vajont»?

    ALLA GRANDE. Un'aura mitica circonda l'omo (chimera auto-felliniana che evoca un figlio della giungla come Mowgli, ma avvinazzato intellettualoide) che oggi, novello Mosé «salvatosi dal Vajont», legge e ti spiega(!) i massimi Sistemi e il bon ton(!) per vendere piu' copie e coperti in pizzeria. La consorte, che mi risulta impiegata in Comune, e qualche chilo di legname sagomato che vende ('se' vende, ha uno stile un po' monocorde) non infirmano il vero "core-business" familiare: l'Arte di RaccontarTeLa, come un vinile rotto.
    «101% targate Vajont», di conseguenza le entrate di Famiglia, diversificate tra soldini pubblici e privati. Fino a prova contraria ne sono felice per lui, fin che si limita alle puttanate sulle "betulle" che ti parlano, e le martore, e cazzabubbole varie, fa parte dell'avanspettacolo. E del business di famiglia, e dell'indotto.

    Quello che allo scrivente non va assolutamente bene è che uno sfaccendato indecente freghi la gente sulla tara, abusando quotidianamente della credulità popolare (sopravvissuto, superstite, etc.) per trarne vantaggi e fama immeritata. Oltraggiando ogni giorno a sbafo coi suoi lirici peti 2000 morti (tutti altrui!!), i viventi e discendenti dei valligiani originali e la Storia. Quella di Erto, e quella del «Vajont», purtroppo un tragico patrimonio comune a tutti gli Italiani.
    Quelli ancora onesti, perlomeno.



    Aggiornamento 9 -8-2007:
    pare che queste pagine abbiano scosso e fatto riflettere il Fenomeno. A Lignano per sfruttare l'onda della credulità popolare (tocca pur vivere), annuncia in diretta di voler abbandonare il "filone" Vajont, e che scriverà - d'ora in poi - solo "libri di fantasia" in cui la parola fatale «non entrerà PIU'».
    Non resta che tenerlo d'occhio, e se possibile, intervistarlo in merito. Qui un articolo, qui un filmato dell'annuncio lignanese.

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Alternativa a tutto quanto sopra, 'sto archivio qui. Un po' diverso dalle decine di siti "Vajont" fotocopia, fin che dura. Costa, a un privato, questo impegno. E per questo non garantisco che lo ritroverete per sempre online. Detto cio', riprendiamo speranza con un paio di storie (belle queste, però, che PARTONO DAL BASSO, proprio come la STAFFETTA).

- la canzone del Vajont di "Heavenly Lane"

- l'opera "Vajont" di Marino Baldissera. C'è anche un altro brano, che troverai indicato nei precedenti: quello di Andrea Parisi. Se e quando avrai tempo e vorrai farti un'idea piu' COMPLETA del «Vajont», e tenendo conto di quanto sopra, passa un po' di tempo fra i libri e nei Vajont Video. Altro che YouTube.


Libere opinioni*, via ricerche e testi** di: Tiziano Dal Farra (se non diversamente specificato o indicato esplicitamente nel testo)

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