La minidiscarica mentale della solidarietà...

(armi di distrazione di massa per menti soffici & acritiche)

Sono stato personalmente a Longarone il 15 gennaio 2005, nel corso di un viaggio per motivi di famiglia a Belluno. Ho voluto visitare e documentare i due Monumenti che la corrente amministrazione (quella che gestisce la Memoria in maniera assolutamente innovativa e originale) ha partorito.

Aiuola Monumentale della solidarieta
Il monumento alla Confusione Mentale Longaronese, del Migotti, ripreso dall'alto nell'adiacente Monumento ai Cementifici Italiani, del Michelucci. Sullo sfondo, la stazione di Longarone.

Aiuola Monumentale della solidarieta
In primo piano, il cosiddetto 'monumento' (2003) e sullo sfondo, la gola della diga maledetta.

E cosa desiderare di più? Uno sfratto (nel 2004) e due sassi del K2 (nel 2005), acutamente offerti dal CAI. Giusto quello che mancava: altre palate di terra, sulla verità e sui morti ammazzati.

Buoni 9 ottobre...

Cominciamo dal meno impegnativo - sotto TUTTI gli aspetti - e meno coerente. La descrizione che i giornali locali ne hanno dato è quella di "Aiuola Monumentale della solidarietà"). Mi aspettavo grossomodo di trovare un altro sasso seviziato dallo scultore Fiabane (caro a questa amministrazione, e "caro" in termini assoluti, come cachet) sul collaudato modello di Nuova Erto ma - sorpresa! - NON si tratta di "monumento lapideo" nel senso scultoreo del termine, ma di un "monumento" virtuale come certe opere (o "installazioni") d'arte moderna, quelle che dopo numerosi sguardi non sai bene come classificare... un attribuire insomma dimensioni 'monumentali' a un espediente da piazzisti.

Questo minimale "progetto" partorito da menti certamente disinvolte (le cronache riportano come creatore l'arch. Migotti, il presidente dell'elastica assoSuperstiti) altro non è che la concretizzazione di uno schizzo elementare per mezzo di una carriolata di pietre e piantine in vaso, coronata da una banalpopolare fioriera prefabbricata come quelle che ognuno puo' trovare presso qualsiasi rivendita di materiali edili. Il risultato dà l'idea di quei piatti 'sporcati' con ghirigori di salsa con al centro un involtino o due dal nome altisonante che si incontra in taluni ristoranti di grido. Piatti poveri di contenuti ma sonoramente cari che ti fanno uscire dal locale colla fame inappagata e conto in banca snellito.

Quel 'quid' che dovrebbe commuovere le genti, sta nell'evocare atmosfere disastrose o gioiose (vedi descrizione ufficiale) e guarnire la fioriera con manciate (pomposamente definite "zolle", vedi sotto) di terricci proveniente da luoghi o località in qualche modo suggestivi. E per contorno?
Elementare. Sassi, denominati con una certa ironia... "pietre vive". Il risultato della pensata lo vedi in queste pagine.

"M'illumino d'insulso..."

Ammetto che dopo l'episodio dello sfratto propinato al Comitato dei Sopravvissuti del Vajont sono molto prevenuto nei confronti di sindaco e sodali, ma in ogni caso sarei rimasto deluso da quanto ho visto. E inoltre (guaio!) NON possiedo il dono della Fede, ma piuttosto quello della Memoria, anche visiva. Direi che non c'è voluto molto impegno cerebrale, a escogitare un non-monumento come questo, no? Aggiungerei che dopo essermi interessato a fondo dell'area longaronese contemporanea, scoprire che la sedicente associazione Superstiti di 'concreto' in 40 anni ha saputo celebrare i propri morti con una fioriera in cemento denominandola solennemente "monumento" mi lascia coll'amaro in bocca. Puo' essere che io non colga l'afflato, non essendo che un emigrato semplice. Forse dovrei immedesimarmi maggiormente nelle dinamiche mentali che il Consigliere alla Memoria di Longarone secerne. Ma, davvero, questo "monumento" così loffiamente offerto al mondo come monito e debito di memoria verso 2000 morti innocenti mi lascia basito. Ectoplasmi che vengono tolti dal dimenticatoio (assieme alla fascia tricolore) e rispolverati una volta l'anno ipocritamente tra Fiere del gelato e sui Rettili. Di certo me ne sfugge la logica, senz'altro me ne sfugge l'utilità. Nondimeno non riesce a farmi svanire la vacuità, l'incoerenza di celebrare - mescolati a quasi 2000 vittime di un crimine di Stato, e QUEL crimine! - pietre dell'Himalaya e terra del Kenya, reperti di siti etruschi e sabbie dell'Etna: demenziale. Dev'essere un frutto perverso e postumo della legge 180 (Basaglia)
Frullare assieme ricordi di terremoti, memorie di guerre e vittime di terrorismo serve unicamente a fare un gran minestrone e a perdere di vista i contorni ben netti di vecchie ferite ancora aperte su cui deceseri e cortigiani - da buoni ultimi - versano SADicamente acido stabilendo nuove vette di cinismo e indegnità.

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La bustina graffata al foglio (che perlomeno la rende visibile) è una "zolla" (zolletta?) di terra del Don.

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Probabilmente non ho titoli a giudicare l'impegno artistico o la sofferta concezione di quest'opera, povero tentativo di stendere una ulteriore coperta di oblio (terapeutico? autoassolutorio?) sulle vicende del Vajont.
Ad esempio quella della ricostruzione selvaggia e cementizia di cui la obbrobriosa chiesa artificiale dello sventurato Michelucci è e resta ai miei occhi (sono gusti personali) il monumento piu' atroce, superfluo e incongruo.
Quella della stampa adulatrice e ruffiana: il sindaco gode spesso di articoli su misura confezionati da un amico, novello Fede in sedicesimo;
quella la stampa acritica e condiscendente che da sempre, storicamente, si fa sedurre dai poteri in transito, che non informa e SI informa, superficiale (appena qualcuno fuori dal coro disturba il manovratore, arrivano "sdegno" e "doveroso riserbo" proprio come nell'immediato post-disastro)
Quella di ricostruzioni mai effettuate (p. es. la chiesetta di Pirago) proprio al fine di annullare una volta di piu' chi ha l'unica colpa di essere Sopravvissuto e - dal '63 è - ancora in attesa di conforto. E, non dimentichiamocelo, per evitare qualsiasi - doveroso - risarcimento.

Il risarcimento innanzitutto morale (le scuse). Un risarcimento culturale (il riconoscimento, il rispetto). E i risarcimenti concreti che in molti dal giorno del disastro hanno veduto svaniti o rubati e che speravano ricevere - in qualche tardivissima e umiliante misura - attraverso i fondi Montedison dovuti a una sentenza di colpevolezza riconosciuta e sbloccati dall'allora PresDelCons del centrosinistra Giuliano Amato. 77 miliardi di vecchie lire che avrebbero senz'altro permesso a questa sconcia congrega di senza vergogna che se li è visti piovere senza meriti sul capo di pensare ed allestire opere concrete di Memoria meno ridicole, meno penose. Ma è pur sempre vero che ognuno mostra alla fine quello che è... e questa 'LongarOne' omologata non fa eccezione.

Come previdi in cuor mio appena appreso dell'aiuola "monumentale" commentai sul forum di questa Pro loco che i gatti longaronesi ne avrebbero gioito commossi. Non ci voleva una gran fantasia. Quello che invece non avevo proprio previsto era la povertà intrinseca dell'installazione che a mio parere la dice lunga su chi l'ha messo in opera e sulle lisergiche motivazioni dell'installazione. Puo' essere magari che io sia troppo all'antica, ma non so se ridere per non piangere o viceversa. Leggere in questa pagina la spiegazione ufficiale.

Per coerenza, se questo è davvero lo spirito 'fast food' di questa minidiscarica di INERTI (anche in senso metaforico) scorrendo la lista degli ingredienti finora accumulati, qualche aggiunta/correzione a questo cocktail di ipocrisie e sassi non guasterebbe:

  • - Orlando, Florida, USA= giardini di Disneyworld. Per par condicio, una zolla anche da EuroDisney, Francia, e da Mirabilandia (Ra).
  • - Sabbia di Ustica
  • - Terra di Molare (Al)
  • - Terra di Predappio (Fo)
  • - Giardini dello Yad Vashem (Israele). Per par condicio, zolle da Fosse Ardeatine, Marzabotto, S. Anna di Stazzema, S. Sabba.
  • - USA, Los Alamos. (Per par condicio, anche da Chernobil e dall'Atomium di Bruxelles)
  • - Aiuola dei gerani del ristorante di Vissani.
  • - Ceneri da Auschwitz/Birkenau
  • - Sabbia dall'isola dei Famosi
  • - Sabbia da Banda Aceh
  • - Sabbia delle Bermuda (paradiso fiscale offshore)
  • - Fanghi di P. Marghera (per p. cond., terra di Seveso-MI)
  • - Giardini di villa S. Martino, Arcore, MI
  • - Sassi della pista di sci Tofana (BL). Per p. cond., sabbia di Lignano Sabbiadoro (Ud)
  • - Sabbia di Tobruk, sassi di Cefalonia (Gr).
  • - Aiuole di Cinecittà. Per p. cond., terra di Hollywood (i Metro studios).
  • - Un cactus di villa Certosa, Punta Lada (Sardegna), sempre se prima tolgono il segreto di Stato. Per p. cond. e comodità territoriale, terra 'arricchita di U238' del poligono di Decimomannu (Sardegna)
  • - Terra di Corleone. Per p. cond., terra di Capaci, di via D'Amelio e di Portella della Ginestra (Pa).
  • - e un pizzico di sale, direttamente in zucca.
    Per p. condicio, una cura di fosforo e un corso serale di Vajont a qualche consigliere comunale. Graditissima la presenza di qualche 'superstite' (o assimilati, o 'conviventi') alle sessioni. Offro io.

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La FARSA del 2005