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L'ONDA LUNGA di LUCIA VASTANO


Dossier pubblicato nel giugno del 2002 su periodico "NarcoMafie" del torinese gruppo Abele di don Luigi Ciotti (nella foto).
0A firma di Lucia Vastano, un dossier chiaro e diretto, senz'altro nello stile piano e asciutto che mi ricorda molto quello di Tina Merlin; un pugno di pagine che cerca di fare il punto sui misteri del dopo Vajont: truffe, prevaricazioni, disinformazione, ignoranza, oblio, sciacalli da un lato; scoramento, rabbia, offese e disperazione per i superstiti dall'altro. E non intendo gli sciacalli evocati dalla propaganda di un potere colluso del '63, ma una opposta stirpe di voltagabbana estremamente funzionali alla società (per Azioni) italiana. Certe managerialità e classi dirigenti, in altre parole, si replicano e rinnovano lungo un binario perverso e apparentemente senza fine.
Dunque il Vajont come paradigma del malaffare, dei conflitti d'interessi e del conseguente legale, formalmente democratico sopruso.
Piu' che gli studi geologici sul disastro, oggi varrebbe approfondire gli aspetti antropologici e certamente alcune indagini bancarie e catastali: nulla è mai cambiato da allora nell'italietta dell'intrallazzo, forse solo gli investimenti, i nomi, le banche, i faccendieri, senza dimenticarci emblematici commercialisti esperti in evasioni e paradisi fiscali in questo Paese messi assurdamente perfino al governo.

Tra l'incudine della politica e il martello del vero potere vengono maciullati i soliti ignoti senza voce e diritti, celebrati in cerimonie retoriche e vuote, ma mai ascoltati nè considerati nei libri di Storia se non in numeri di macabre, ricorrenti contabilità. Pedine senza volto di ogni latitudine ed epoca cinicamente sacrificabili al progetto, lucro o tribunale di turno. E dunque, per restare nel "commerciale", Longarone come Bhopal, Stava come Marcinelle, Parmalat come Enron, Enduring Freedom come un Viet-Nam cui da tempo si aggiunge la ciliegina nazionale, una SADINVEST (ancora uno "stato nello Stato", caso unico nelle democrazie occidentali) il cui un gaffista impunito, reincarnazione squallida di un Volpi di Misurata, riecheggia applaudito una loffia riedizione degli incredibili slogan DC del '63.
Sulle tovaglie degli odierni Buzzati, immancabilmente, i destini delle genti come ruote della fortuna (altrui); 'risarcimenti' (in senso ampio, astratto) come ruote d'ingranaggi tritacarni; tasche di (s)ventura che si riempiono - va da sè - anche coi fondi stessi della umana solidarietà: mor$ tua, vita mea.

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Leggilo, e fallo cercare e leggere.
IMPERDIBILE.
IMPERDONABILE.
L'Italia che fa schifo, espressa al suo PEGGIO.
Regalalo a chi ami o stimi davvero:
EDIZIONE 2008!!!
Libro di corso alla Università IUAV di Venezia.
Depositato come fonte di prova agli atti del mio processo per mia presunta "diffamazione" della MAFIA di Longarone.
L'importante è blaterare - oggi come allora, come da sempre - di nuovi orizzonti e benesseri (o quantomeno, se butta male, di tagli alle tasse) e vedere di nascosto l'effetto che fa. Nulla di meglio per il politico-imprenditore di turno, nel concreto che usare come Volpi l'apparato statale per legiferare ad hoc per sè e quando ne avanza anche per i propri lacchè e assimilati. Oggi come allora, soprattutto DA allora, ecco emergere gli SCIACALLI veri, i burattinai (ri)voltatori di frittate da riconoscere e esecrare.

Nel breve dossier della Vastano, in sedicesimo, si apprende incredibilmente di come perfino negli stessi luoghi in Erto e Casso - anni 2000 - le manovre sottobanco, gli 'amici degli amici', il lucro, gli intrighi, le cessioni spurie (gonfiate o gonfiabili) paradossalmente vengano re-interpretate e effettuate negli stessi luoghi e rischi da discendenti e paesani degli sfruttati. Raschiando a loro volta il barile senza fondo dell'insensatezza: la storia recente non ha insegnato nulla a questi soggetti, se non forse una stolta furbizia d'accatto.

I piu' informati e meno distratti tra i lettori di questo articolo della Vastano che ringrazio - e, prima ancora, della tenace Merlin - non potranno evitar di notare straordinarie coincidenze e clonazioni politiche, affaristiche, alcune vocazioni avvocatizie e (a)morali contemporanee. Quelle che in particolare dal dopoguerra, e dal dopoVajont ad oggi permeano e fomentano i NOSTRI quotidiani, personali, italianissimi vajont sociali.

Fuor di retoriche e di metafora, ripensando alla vicenda Vajont e alla situazione corrente di questa sfigati$$ima repubblica, per molti aspetti anch'io, come qualche sopravvissuto, mi vergogno seriamente di essere 'italiano'. E non voglio essere frainteso: un conto è sentirsi e sapersi "Italiano", altra cosa è sentirsi accomunato come italiano - o quel che vi pare - a certi farabutti e marionette. Non sono comunista; ma se per "comunista" si intende un non colluso e per questo ancora in grado di provare sdegno, vergogna e dolore, be' allora mi devo riconoscere "comunista" dalla nascita.

Confidando nella parte d'Italia più decente, attenta e degna, colla riproposizione di questo materiale mi auguro di poter favorire riflessioni ed un imbarazzo, una vergogna simili ai miei. In un oceano di disinformazioni e baggianate quotidiane spero di aver modo di leggere in futuro e di ritrovarmi in dell'altro giornalismo di impegno, d'informazione e di denuncia puntuale (e dunque comunista??) alla Gabanelli/Vastano/Cederna/Merlin. O alla Biagi (Enzo).

Nel Marzo del 2005, Lucia Vastano ha ricevuto il premio «Saint Vincent» per il suo impegno come giornalista/inviata speciale in inchieste sull'applicazione dei diritti umani.
L'articolo premiato era (tanto per cambiare) ancora pubblicato da "NarcoMafie".

Un saluto, Tiziano Dal Farra, in Udine.

Write me/Escrìbeme/Schreib mir/Scrivimi! - via e-mail sito: inf251k1@ud.nettuno.it

Aggiornamento 2010

Oggi Lucia Vastano si occupa di www.lavocedellevoci.it come caporedattore. Puoi scriverle a: infoATlavocedellevoci.it


Vajont_Dam

AGGIORNAMENTO 2004: il CASO LONGARONE

AGGIORNAMENTO 2005:


AGGIORNAMENTO 2006:

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La II ristampa di questo libro - che costituisce il seguito ideale di "Sulla pelle viva" di Tina Merlin - purtroppo NON E' reperibile, per ora, il libreria. Si puo' richiedere, alla data in cui scrivo (marzo 2007), solo presso il teatro Miela di Trieste (www.miela.it) oppure presso "Cittadini della Memoria", che questo sito sostiene.


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Voglio ringraziare di cuore Micaela Coletti del Comitato sopravvissuti del Vajont.
Per avermi donato quando la incontrai per la prima volta (9 ottobre 2003) una copia della rivista qui riprodotta ma, soprattutto, un poco del suo tempo.

Un abbraccio, Tiziano Dal Farra.



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