europeo2006cazzateVajont

"SORPRESA PASQUALE", 2006

Ovvero, com'è dura dover preservare la Memoria. Ad OGNI COSTO.

Ho visto in TV giorni fa (su "La7") un telegiornale tra i cui lanci veniva intervistato Daniele Protti, il direttore de L'Europeo, il bimestrale del gruppo RCS (Corriere della Sera).
La parte per me interessante della pubblicazione descritta - quella raffigurata in foto a destra - sta nel riproporre agli italiani, tra altri crimini altrettanto impuniti, la storia della strage di mafia del Vajont. Benone, mi dico. E il giorno dopo vado a cercarmi la rivista.

Ci trovo un paio di articoli interessanti (descritti in altra pagina) e un articolo più recente che conoscevo già. Ma quello che davvero NON mi aspettavo, data l'autorevolezza indiscutibile della fonte, era di trovare nel box del riassunto iniziale del capitolo «VAJONT» tanta nauseante SUPERFICIALITA'. Per leggere il materiale, lo avevo 'saltato' del tutto, non potendo dirmi - pensavo - "niente di nuovo".
Errore: non riesco neppure a descrivere quello che provo, leggendo e rileggendo queste poche righe MICIDIALI. Andiamo a fare un'analisi sommaria delle nequizie che solo un povero coglione (opinione mia personale, chiunque egli/ella sia) è riuscito a scrivere - *bianco su nero*! - in poche righe.

C'è davvero MOLTO DA FARE (e da raccontare!!) sui VERI, CRUDI FATTI del «Vajont». Fin che si leggeranno manipolazioni semantiche come queste, o nel taglio proposto da parecchi siti web anglofoni (colpa di 10 giorni di pioggia battente!), o nelle ipocrite cerimonie mafiose di TUTTI i '9 ottobri longaronesi', stiamo freschi davvero. Noi TUTTI, assieme alle VITTIME vere (defunte, oppure no) della "Madre di tutte le CRICCHE", della «Madre di tutte le Bugie» italiane che paghiamo tuttora. E quotidianamente, tramite un'accisa farlocca che non avrebbe teoricamente e ufficialmente più un SENSO dal 1976 (data del termine ufficiale della cosiddetta "ricostruzione"). E in termini di ignoranza complice.



europeo Cazzate Vajont NELLA FOTO, il "box" incriminato.

ANALISI/TRADUZIONE:

straripa Cazzate Vajont

Come, come??
Questa è in assoluto la prima, e spero l'ULTIMA VOLTA che mi tocca leggere una bestialità di questo calibro (da qui il «coglione»).
Fantastico. "Straripa"??? È un fatto, che gli estensori di articoli giornalistici non riescano a far accettare a chi poi impagina il giornale i titoli originali che andrebbero messi. Poi, c'è sempre qualche caporedattore, o altro/a figuro/a che deve "metter becco" nella realizzazione dell'articolo. Si ottengono in questo modo degli "impatti" sui lettori a volte esilaranti, o che denotano una incompatibilità evidente col corpo dell'articolo stesso. Ma qui siamo ben oltre. Oltre ogni buon senso, oltre l'ignoranza nel senso più ATROCE del termine.
"Straripa"???

È un termine che sa di "disgrazia naturale", e di "natura che colpisce alle spalle il progresso", come scritto indegnamente da Montanelli, Bocca, e - soprattutto - da un lirico quanto ignorante Dino Buzzati (Natura crudele).
Inaccettabile che oggi ce la dipinga così l'ultimo (per oggi) imbecille che fa evidente confusione tra un fenomeno tipo "Polesine, 1951" e un CRIMINE «lungamente pensato e realizzato» (vedi Sandro Canestrini, ed atti processuali).
Fischi per fiaschi, confusioni mentali tra Valtelline e Valcelline, tra l'opera di un ipotetico Dio impazzito, e quella di una MAFIA CONCRETA, determinata e ubiqua.

Io non ho parole.
O meglio, una ce l'ho: «COGLIONE»: grazie a te e a quelli come te che ti leggono acriticamente, i morti del Vajont (già morti TRE volte, l'ultima nel 2004), oggi possono morire in un'altra versione, assolutamente inedita. Descritta in un box assolutamente INUTILE e superfluo in cui nemmeno si trova la parola "frana". Nemmeno UNA VOLTA.
Ancora, sulla definizione "trasferimento" (altro eufemismo assolutamente becero).
In realtà, quella della diga fu una VENDITA programmata, e a carissimo prezzo, di un impianto che la SADE già sapeva condannato all'interramento da tre anni e mezzo (quindi aggiungiamo una TRUFFA allo Stato, cioè ANCORA a NOI, agli italiani ignari E contribuenti). Truffa che è poi la causa PRINCIPALE della successiva strage d'innocenti che il mondo conosce (male) oggi come "Vajont".
Se invece con "trasferimento dell'intero complesso" si vuole alludere al "passaggio" all'Enel di impianti, dirigenti e tecnici Sade, va già molto meglio. Ciò non toglie che nella vicende Vajont ci fu una PORCATA immonda dietro l'altra. Anche oggi, e DOMANI. E tutte a spese, non solo in termini economico-monetari, degli italiani tutti a favore dei mafiosi in seno alla DC (e dei loro cloni successivi). Punto.



tribunale Cazzate Vajont

Il tribunale de L'Aquila (presieduto da un giudice già chiacchierato e poi inquisito, e ti pareva, che anni dopo sarà coinvolto in malversazioni e scandali per miliardi) praticamente assolve o derubrica dai reati più gravi gli imputati che ha davanti. Che dire??? Ordini "dall'alto"*.
(*Anche qui, tirare in ballo 'Dei' e 'Natura crudele' è fuori luogo).



3 ottobre Cazzate Vajont

Infatti, dalle conferme di condanna si nota perlomeno il cambio del giudice 'ammanicato', ma per guai di corruzione suoi, e maturati per conto loro. Le pressioni indebite del partito DC (vedi alla voce Leone) dietro agli imputati continuano e continueranno, alla faccia della patria del 'diritto', di duemila morti, e del Paese.
Infatti, il 15-25 marzo 1971 nel processo di Cassazione a Roma, Biadene e Sensidoni sono sì ritenuti colpevoli per "inondazione aggravata dalla previsione dell'evento", compresa la frana e gli omicidi, ma in compenso vengono loro ridotte le pene: il primo è condannato a cinque anni di reclusione (di cui 3 subito condonati), il secondo a 3 anni e 8 mesi (di cui 3 subito condonati), Sensidoni non vedrà il carcere nemmeno col binocolo. "Giustizia è fatta".
Ancora quattordici giorni, e tutti i reati del Vajont sarebbero caduti in prescrizione. Quanto alla ripartizione delle responsabilità civili tra ENEL e Montedison (che tecnicamente NON C'ENTRAVA NULLA, col "Vajont" ma sarà convolta per giochi di potere e ragion di Stato per il possesso formale del *marchio* "SADE finanziaria), sarà poi la Corte d'Appello a esprimersi con apposita sentenza.



29mar1971 Cazzate Vajont

Anche in questo "capitolo" troviamo informazioni indegne, incomplete e fuorvianti. Degne di un vero disastro 'naturale': di quelli che portano certi soggetti a scrivere di cose che palesemente NON conoscono, e senza che nessuno li prenda a calci nel sedere.

Vero: ENEL, su suggerimento dell'avvocato GIOVANNI LEONE ex pluri-primo ministro, decise di 'offrire di tasca sua' (cioè nostra) 10 miliardi, ufficialmente per suo "buon cuore", visto che in effetti era stata truffata commercialmente e - a rigor di logica teorica - NON era responsabile di nulla. Peccato solo che l'ENEL (la "testa" dell'Ente...) fosse la concreta ex-SADE idroelettrica! E altrettanto vero che il Comune di Longarone ''accettò'' di ritirarsi come parte civile dal processo in corso col nuovo sindaco (1964, DC!) Giandomenico Protti. Non a caso, Comune di Longarone, Provincia di Belluno ed ENEL (e la SADE, che faceva ora parte dell'ENEL) erano gestiti e indirizzati a livello locale, periferico e centrale dalla stessa DC affarista, cioè dagli stessi burattinai criminali.
Questa mossa palesemente contronatura e logica (solo una, delle diverse nefandezze mafiose che il Comune di Longarone commise dal '64 e continua a commettere tuttora col sindaco De Cesero) creo' nel processo e nel passare degli anni guasti sociali irreparabili.
E dunque, si tirò da solo la zappa sui piedi. Al momento dei risarcimenti, essendosi tolta dal processo principale come "parte civile", all'amministrazione longaronese non restò che tentare di rivalersi sulla "Sade" privata (in quel tempo proprietà commerciale di "Montedison"). Come dire, solo le briciole di una giustizia ingiusta, e che Longarone Comune fece da subito quanto in suo potere per renderla più ingiusta possibile. Col suo esempio pubblico, infatti, e mettendo persino una stanza comunale e un impiegato a scrivere per conto dei sopravvissuti in grandissima parte analfabeti i moduli della infame transazione ENEL/Leone, spinse la maggior parte delle parti civili ad imitarla, sgonfiando quindi il Processo. Questo, è il "peccato Originale principale" di questo focolaio (focolare) di inetti e di mafiosi.
L'importante era 'coprire', e pensare piuttosto agli 'affari'. Proprio come oggi.
Il sindaco Protti, unico superstite della sua famiglia trucidata, dal lato pubblico si "ritirò" come parte civile asservito agli ordini ricevuti dal "partito"; mentre come cittadino, restò parte civile (notato l'ambiguità?) fino in fondo ai 27 anni di oscenità processuale.
Altra evidente chiamiamola "stranezza", alla conferma definitiva delle condanne ENEL, Protti non diede come i "suoi" avvocati (in particolare il bravissimo Giorgio Tosi) alcun segno di soddisfazione, ma tutt'altro. Eppure ...aveva vinto la "sua" causa". Chiedetevi il perché.



28ottobre1980 Cazzate Vajont

Per questo passaggio occorre una "traduzione", cambiare punto di vista. Letta così, dice poco, troppo poco. Allora provo io.
Mettiamola così: Lo Stato (cioè «NOI»), mette sotto accusa se stesso (cioè l'ENEL, cioè «NOI» nuovamente).
E cosa fa l'ENEL?? Denuncia la Sade (cioè «SE STESSA», avendo fagocitato dal marzo 1963 i suoi dirigenti ed operai Sade in ENEL Veneto e dirigenza ENEL-Roma) - cosa che teoricamente avrebbe dovuto fare da subito, e cioè 13 anni prima, come ipocritamente aveva "assicurato di voler fare" nella stipula della «transazione Leone» del 1967. Oggi (1980) la parte "immobile" e i possedimenti residui di Sade Commerciale (e con esse, le SUE responsabilità formali) sono ... 'patrimonio' di Montedison dal 1966.
Ma NON, NESSUNO degli impianti idroelettrici perché NAZIONALIZZATI nel 1963, TRE anni PRIMA.

Quindi l'ENEL (cioè «NOI» nuovamente, sempre che vogliamo identificarci con essa), invece di epurarsi e procedere secondo giustizia (e Memoria, e carte), preferisce buttarla in rissa ... con un "marchio" formale (ottico) privato.
In questo lurido "affare", in cui non si capisce bene chi debba fare cosa a chi, ma soprattutto "perchè", non stupisce che con quei precedenti, e con questo tipo di "attori" e di interessi in ballo, il "processo alla Madre di tutte le Vergogne italiane" si sia poi dilungato per (totali) 27 anni. Più altri dieci per decidere infine 'chi paga chi'.
Mentre a Longarone... da dall'ottobre '63 a OGGI, si muore. In vana attesa di Giustizia, ma soprattutto DI VERITA'.



27luglio2000 Cazzate Vajont

Si fanno i "conti" a fine partita: nel virtuale «Campionato degli Ipocriti Criminali», lo Stato (cioè «NOI» nuovamente, sempre che vogliamo identificarci con questa parte di esso) fa la parte del leone (o del Leone Giovanni). Vince - eufemismo - a mani basse, totalizzando - da pagare! - 810 punti (miliardi, questi "mai visti", che io sappia) contro i 90 a carico del "privato" Montedison.
Lo Stato criminale (Min. dei Lavori pubblici e ENEL) e chi ha comprato perfettamente conscio (ma gl'interessava, eccome!) i retaggi della potente Azienda mafiosa e criminale (la Montedison di Marghera, oggi "Edison") ma che col Vajont c'entrava come i cavoli a merenda ...devono a questo punto risarcire lo Stato vittima (cioè «NOI» nuovamente, sempre che vogliamo identificarci in esso, etc.).
Lo Stato inoltre (oramai infiltrato legalmente a ogni livello decisionale dallo "stato nello Stato" SADE dei Volpi & Cini) si occupa 'anche' di riscuotere da se stesso, e di 'distribuire'. Distribuire a se stesso, al Comune mafioso di Longarone, nello specifico.

Bel pastrocchio davvero. Tant'è che il cosiddetto "risarcimento" (l'obiettivo tra i principali della giunta 'rossa' Arduini, quella che avvio' da parte civile il primo processo, quello poi spostato opportunamente a L'Aquila dalla Corte d'Assise di VENEZIA!) viene a cadere 40 anni dopo nelle mani di un giovinastro indegno (De Cesero Pierluigi), erede fattuale eterodiretto della MAFIA DC degli anni '50/'60. Che passerà alla Storia per aver raso al suolo il Sacrario di Fortogna, poi sfrattato nell'ottobre 2004 i Sopravvissuti, ed essere stato il primo sindaco di Longarone ad essere denunciato per mafia e falso in atti pubblici (dicembre 2009).
"IMPUNITI", davvero.. Forse.



europeo2006cazzateVajont

Non bastassero e AVANZASSERO queste disgrazie pregresse al Paese, ai Sopravvissuti e alle loro famiglie, un giorno arriva attraverso le pagine autorevoli de «L'Europeo», quest'altro schiaffo alla Memoria, al buonsenso ("Straripa...") ed agli Italiani tutti. A noi, a quelli che han pagato carissimo (almeno 1.917 subito, e colla vita) e per almeno 4 volte (quattro: fondo perduto a Cini, costruzione;, acquisto diga condannata ('63 e seguenti); ricostruzione danni '64/'76; accisa '64, tuttora vigente!) questa diga infame quanto perfetta.
E continuando a pagarla ignari via accise, questa strage impunita, tuttora.
Dopo questa pagina, forse un po' meno IGNARI.
Cerca altre informazioni QUI, oppure QUI.

(Commenti personalissimi di) Tiziano Dal Farra



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