L'ultimo rutto artistico di Mauro Corona

Nella foto:
una recensione online ruffiana e infelice .... per un "libro" che non vale nemmeno la carta occorsa per stamparlo.

Quello del doping: Mauro Corona = Vajont.


Su 'scrittori' (e parecchi giornalisti) analfabeti e ruffiani.
Sui «superstiti di 'professione'»...
Sulla Memoria "fiction", alcolicamente modificata

Ho comprato, ben sapendo in anticipo di buttare via 8 euro, l'ultimo sforzo per così dire «letterario» di Mauro Corona.
Dato l'argomento specifico, questo era un "atto dovuto". Dovuto per me, nel senso che quando Corona (stra)parla del Vajont, lo fa per farsi soldi e pubblicità, non certo per "amor del vero", o perchè abbia realmente qualcosa da dire. E va tenuto d'occhio, per vedere fin dove si spinge. Sotto questo profilo quindi nulla di nuovo sotto il sole, ma l'ennesima conferma della vena lucrosa inaugurata col passaggio del Nostro pornografo alla scuderia Mondadori, e di una persistente confusione del soggetto.

Prima una descrizione dell'oggetto "libro", e poi qualche considerazione.

- i "Pro": (pro "cosa"??) Nessuno, a mio parere.

- i "Contro":

  1. Perfettamente inutile, nella bibliografia del "Vajont" questo libello ha l'unico scopo di incrementare (non importa come) gli incassi di Mondadori e conseguentemente (percentualmente) del Nostro.
  2. Poche pagine (parecchio spazio bianco, rispetto all'inchiostro), ma vendute a caro prezzo. Poca informazione, poca Storia, poco di tutto. Non a caso, fa parte della collana "Piccola biblioteca Oscar", sottogenere Oscar delle fregature.
  3. Stampato con caratteri per ipovedenti, lo si può 'leggere' anche a braccio teso. La cosa non è una cortesia verso i lettori miopi, ma piuttosto strumentale (vedere una foto di confronto con un libro vero) da parte di chi non ha avuto molto da far sapere su questo tema. In generale.
  4. Libro di carta riciclata. Nel senso che è costruito da brani, frasi, episodi (tranne un paio di minori che non conoscevo) già trattati in precedenza e in grande abbondanza da Merlin Tina, da Passi Mario e in genere da tutta la letteratura del Vajont, qui filtrati da una vena cialtronesca. Una sorta di "Reader's Digest" vajontino da sala d'aspetto. Malfatto, peraltro: con dentro tutto ed il contrario di tutto. Tutto il "Vajont", sottolineo, in meno di 70 pagine, un vergognoso record. Nel suo piccolissimo, a mio avviso un vero capolavoro/truffa.
    I vari 'personaggi' sono in realtà le diverse versioni del singolo Mauro Corona e delle sue note e trite interpretazioni di comodo, che interpretano altrettanti stati d'animo del Nostro (rectius, come si sveglia: a) buono, b) cattivo, c) ragionevole, d) irragionevole e) sbronzo f) un po' meno sbronzo).
    Un surrogato di seduta autopsicanalitica da osteria via carta, che non soluziona alcun problema umano ertano, tranne che il SUO: vedi il punto 1 sopra.
  5. Libro 'super' e 'sopra'(valutato) da menti altrettanto semplici - vedi la recensione nella pagina - di quelle cui è destinato. Non si spiegano altrimenti le accoglienze entusiastiche di conduttori di interviste, di (pseudo)giornalisti, eccetera, sia a questo genere di «opera», sia al presunto 'scrittore'.
    Basterebbe a costoro di conoscere un minimo del personaggio che hanno di fronte, e possibilmente aver letto un minimo sull'argomento (da scrittori o giornalisti VERI) per discriminare il vero dal falso, la leggenda dalla Storia, il sobrio dall'etilico e per porre all'interessato alcune questioni o domande finalmente pertinenti.
  6. Quando non arrivano a metterci del loro: come si nota dall'entusiasmo (assolutamente fuori luogo) di «m. cam.» (Marcello Campolo??), vengono messe in fila e per iscritto una riga di assurdità seconde solo alla faccia di tolla di Corona. Che lascia fare beato.
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    In un contesto di rapporto "qualità/prezzo" in tema di Vajont, dietro a questo "pseudo - libro - fregatura" di Corona Mauro, un volume su cui a parere dello scrivente è davvero lecito e salutare investire MENO di 8 Euro ottenendo 130 pagine di assolute VERITà e notizie sul Vajont., qui narrate da un COMPETENTE. Che - come Corona - NULLA sul piano dei morti o dei danni ha a che spartire colla STRAGE.

    Non è quindi vero:

    • ... che a Erto "permane il fruscìo della morte". Per qualcuno, certamente, ma non certo in casa Corona.
      È vero invece che dopo 43 anni, nella zona, semmai persiste il fruscìo dei soldi. Quelli avuti (magari da chi non ne aveva titolo o diritto, ma poteva contare su "buoni amici"). Oppure quelli DOVUTI, ma tuttora da avere.
      O da farsi in qualche modo, perfino con 'opere' come questa. O attraverso altri intrallazzi (la Storia indica qualche sindaco, e impiegato comunale).
    • Che il paese di Erto è dove «più di duemila persone vennero sepolte da fango e macerie, quelle delle loro case». Vedi caso, la Erto vecchia è tuttora in piedi (esattamente come Casso). Furono le sue frazioni attorno al lago, quelle che vennero spazzate via. Ma per «m. cam.» e il lettore medio/basso di Corona fa lo stesso.
    • ... che Corona «ha vissuto sulla sua pelle", eccetera. Vedi nota precedente. E in più occasioni ha dimostrato (lui all'epoca, dodicenne) che del "Vajont" non ne sa (rectius: non glie ne frega) granchè.
      Oppure, non avendo avuto morti o danni dal disastro, che spara cazzate per lucro, sapendo benissimo di farlo. Per il gusto di farlo. Per i soldi che ne ricava.
    • "importanti riflessioni"???
      L'unica "importante riflessione", se tale è, consiste nel dare atto che la televisione è "importante" (ipnotica) per l'italiano medio, e medio-basso.
      Minkia!! E per trovare questa perla, uno deve comprarsi un Corona assolutamente inutile ad 8 euro? (confermando al di là di ogni ragionevole dubbio, di avere la mente 'media, o medio-bassa'?)
    • ... che "dall'analisi di Corona emerge un nuovo lavoro: il superstite di professione".
      A «m. cam.» sfugge il non piccolo particolare che proprio Corona è il capostipite (indiscusso) e maggior esponente di questa attività... Mascherata dal suo 'carisma', ma smascherata dalle sue "interviste" e dal suo "essere" (ama lasciar credere che è un 'sopravvissuto').
    • ... che "non impariamo nulla dalla Storia".
      Io un paio di cose credo di averle imparate: le Twin Towers sono state "tirate giù" da terroristi e che io sappia, non per fini di lucro.
      Il Toc, al 98% "sta ancora su"; e alla SADE non c'erano terroristi, ma stimati e potenti personaggi italiani della finanza - anche se abbastanza delinquenti, come i loro compagni e succedanei . E il 'Vajont' lo causarono assolutamente per lucro, nascondendo agli organismi di controllo, ma soprattutto alla gente, la verità dei fatti e dei dati in loro possesso (esattamente come fa da alcuni anni un mercenario ertano in bandana); e in seguito usando il loro ubiquo potere politico/economico per coprire e sviare il processo.
      L'unico dato vagamente paragonabile tra i due eventi è semmai il numero di vittime, morti su cui dovrebbe esercitarsi - comunque - un minimo di rispetto.
      Il presunto "paragone forte", quindi, ai miei occhi altro non è che l'ENNESIMA CAZZATA ad EFFETTO sul Vajont, totalmente stupida, e inutile, esattamente come quelli che se le bevono.
      Ma però, «se te le dice un "Corona"» ....

    Tiziano Dal Farra

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