0BENVENUTI allo spazio web che voglio dedicare alla Memoria della strage del Vajont.

 

Il periodo dall'ottobre 2004, data dello storico e infame sfratto premeditato del Comitato dei Sopravvissuti, alla catastrofe indonesiana mi ha molto impegnato per la raccolta dei vari materiali e il loro trattamento e archiviazione. Venne poi lo tsunami del 26 dicembre e il suo choc, che è stato compreso - certo più che da ogni altro - dagli scampati longaronesi del '63. Io so che meno di 48 ore dopo un loro telegramma di solidarietà fu inviato (o almeno essi lo speravano) per tramite del ns. incredibile* 'ministro' degli Esteri. Che in merito non ha dato riscontri.
Dal mio punto di vista, vedo numerosi aspetti comuni tra gli orfani di allora e i nuovi orfani asiatici e spero di non essere il solo a notarlo. Occorrerebbe conoscere qualche dato, e qualche buon libro sul Vajont: cerca nelle pagine 2003 o QUI.
(Qui lo scaffale online "Vajont" di una libreria bellunese)

Per entrambi si dovrebbe usare e praticare il rispetto che meritano, ma devo prendere atto che certe lezioni non servano a nulla e a nessuno: valido anche per la New Orleans inondata del 2005. Vedi - infine - il rispetto e l'attenzione esercitati e concepiti in Longarone, Italia.
Quando un cosiddetto primo cittadino LONGARONESE puo' prodursi in bestialità di questo calibro, mi figuro cosa possa combinare o lasciargli fare, dire, occultare l'ultimo pisquano dell'inqualificabile* giunta che manovra. A mio giudizio un caso più unico che raro, in presunta democrazia, di opposizione addomesticata e *senza palle*. [*mie opinioni, sulla base della documentazione che raccolgo].

Faccio mie le amare parole di Vincenzo Teza del '63: mi vergogno di essere italiano.

Tiziano Dal Farra, in Pagnacco - Udine.

(*Perchè, in democrazia, nessuno puo' chiamarsi fuori)


Questa è solo la pagina riguardante i materiali processati dal gennaio 2005.
Dal luglio 2003 a oggi, nel tempo libero ho raccolto e elaborato oltre 712,3 MB nei 1783 files attualmente online.
Quasi altrettanto materiale giace - aumentando - in archivio. Accetto invii di materiali connessi, in copia (vecchie foto, o articoli recenti che riguardino il tema in oggetto sui vs. giornali locali, etc., segnalazioni). E' sufficiente scrivermi.
[] [la DIGA] - [qui le pagine iniziali del 2003] - [le pagine del 2004] [i siti con "Vajont" nel nome] []

Dal MARZO 2005 al MARZO 2006 ognuno puo' aggiungere la propria FIRMA
alle altre nella LETTERA aperta a CIAMPI, ENEL e Edison
(ex-MontEdison)
portada
  •   Inizio il 2005 riproponendo qui un documento straordinario che cerca di fare il punto "Vajont-Memoria" dal monologo di Paolini ai nostri giorni (pre-sfratto Sopravvissuti). Impegno davvero notevole, tanto piu' che l'estensore fino a poco tempo prima NON conosceva nemmeno la vicenda "Vajont". La sua ottima, equilibrata tesi si puo' leggere a capitoli online QUI. Chi preferisce il file intero (1,1 MB PDF), deve scaricarlo da QUI. Ancora un grazie a Claudio Leoni, di Pavia (Sannazzaro d.B.). Merita LUI, di fare "l'Informatore della Memoria", non certi parvenu attuali. La Memoria dei morti del Vajont come ce la interpretano oggi, qualifica e dà la statura della giunta corrente.
    A mio parere per recuperare e valorizzare questa Memoria ha fatto di piu' e di meglio questo studente - in meno di un anno, da 'zero' - che il trio danielis, deceseri e migotti in tutta la loro vita.
    Una chiosa esplicativa (dello storico Chiocchi, che ringrazio) dedicata a Claudio per le sue ricerche: "Vajont, metafora italiana".
    Capire il passato, per leggere il presente, e viceversa. I risvolti storici, il brodo di coltura e di cultura di certi amministratori pubblici (à la SADE) oggi di moda. I Cini, i Gaggia e il raider Volpi erano dei dilettanti analfabeti, al confronto... ma erano indubbiamente "motivati". Ma cosa puo' spingere, oggi, a certi comportamenti l'ultimo dei pisquani?? Definiti giustamente "indegni" in un'interrogazione ufficiale, da un Senatore della Repubblica, che non è poco. Un'autentica medaglia al Valore Civile, per questa giunta davvero "da Guinness". Da oscar dell'ipocrisia, dei Porci (comodi). Ne discende che il team "Longar_One", pardon, oggi si chiama "Crescere ancora con De Cesero" risulta una "metafora italiana" al 101%.... al 110 cum laude.
  •   Com'era, Longarone?? Clicca QUI e lo vedrai.
    Salta all'occhio la similitudine colle foto satellitari dello tsunami che abbiamo visto per giorni in TV. Un ringraziamento al Comitato Sopravvissuti che conserva al mondo queste (e molte altre) foto.
    Fatti un giro virtuale a Longarone. Hai centinaia di ottimi motivi.
    Mi riecheggiano alla mente le parole (profetiche?) dell'Avv. di parte civile Scanferla, nel processo d'appello del 20 luglio 1970 (ci aiuta "Il Grande Vajont", di M. Reberschak, Cierre edizioni, a pag. 237) che così definisce l'operato della SADE: «allevando così un mostro che ha macchiato la nostra società e offeso la nostra cultura». Evidentemente - era TUTTO scritto! - la SADE ha seminato e abbondantemente nutrito anche un corrispondente filone di mostr ...politicanti geneticamente mutati. E i risultati sono sotto gli occhi. I miei, perlomeno.
  • 0  Psicologia dell'emergenza: mentre il sindaco, grande opportunista, annuncia il varo del programma "Studi di Aiuto Psicologico" a cura della Sua "Fondazione Vajont" a partire dal 5 gennaio 2005, il Comitato di tasca sua ha reso disponibile già dallo scorso 15 dicembre a studiosi e docenti, studenti del settore e chi in generale si interessa del "Vajont" il libro "Psicologia dell'emergenza: il caso Vajont" basato su testimonianze raccolte e trascritte. Il tipo di pubblicazione sulle patologie PSTD che dovrebbe uscire targato "fondazione", in pratica è già tra noi con qualche anno d'anticipo e di quotidiano impegno per la Memoria. L'ipocrita acclarato mostra una volta di più di aver perso il treno. Trovi la descrizione sommaria del libro cliccando QUI. Testo tragicamente provvidenziale in questo post maremoto epocale, che in Indonesia va a ripetere su decine di migliaia di altri orfani - ma centuplicata - la tragedia UMANA e sociale dei Sopravvissuti del Vajont ...
    ...che presentarono il loro progetto originale (e le loro istanze, già nell'agosto 2002, documentalmente dimostrabile) a un soggetto senza idee e dignità senza riceverne attenzione.
    Ma bensì: sostegno ZERO (la stanza fantasma era per non scucire una lira e tenerli a cuccia), offese private e pubbliche, mistificazioni varie, una denuncia e due anni dopo addirittura lo sfratto ignobile che sarebbe dovuto passare come altre sconcezze indigene sotto silenzio.
    Coincidenze ironiche, direbbe Paolini: il Nostro - a 'titolo privato', tenne molto a sottolineare - s'iscrisse al Comitato, e poi si ` 'autosfrattato'. È il n°47 del Comitato: il morto che parla, riderebbero a Napoli. E che firma. Tocca far mie le parole di O. Ascari, avvocato del Comune nell'arringa del 1970 (ebbe per questo in riconoscimento la "cittadinanza onoraria"):
    "Ogni commento guasta".
  •   PER NON DIMENTICARE ...
    Non c'è solo il Vajont che mi resta in mente. Il 27 Gennaio ricorre la Giornata mondiale della Memoria dell'Olocausto (Shoah) e dei deportati nei campi di sterminio nazisti. Qui un'opera multimediale straordinaria su cos'è stato Auschwitz.
    Chi usa computer Macintosh deve specificarlo esplicitamente all'atto dell'eventuale ordine. Ai popolari PC (popolari almeno quanto approssimativi, grazie a Windows) la versione standard è sufficiente. La memoria di Auschwitz: 2 cd-rom interattivi che contengono migliaia di immagini; testimonianze di Sopravvissuti, mappe animate, filmati della costruzione del campo di sterminio.
  •   Importante frammento di Memoria Vajont recuperata.
    Dal libro "La notte del Vajont" (1998, edito a cura della Camera del Lavoro - CGIL di Belluno) il testo integrale - ed il contesto - della ignobile transazione proposta dal consorzio di avvocati dell'ENEL-SADE. Buona lettura.
    Rileggiamo nei dettagli come lavorarono i predecessori del consorzio Onlus - senza offesa per le Onlus vere - "Fondazione Vajont 9 ottobre 1963". Valutiamo l'opportunità, le ciniche radici del benemerito sodalizio. Che ha trovato - non a caso, penso io - la propria sede (in via del Porco, 3) nell'anima commerciale di Longarone, la Fiera. Sarebbe stato stupefacente il contrario: questione di feeling. Aveva ragione mille e mille volte Giovanni Falcone, buonanima, col suo "Seguite i soldi ....". Non a caso, un'altra morte annunciata. Assassinato dalla mafia dopo esser stato lasciato solo da politici politicanti, proprio come - a suo tempo - le genti di Longarone e Erto.
  •   Illusioni (& confusioni) Monumentali.
    La Memoria non abita più nel Cimitero Monumentale del Vajont.
    dell'arch.MinenOnline per la prima volta - il sito della Memoria del Comune è stato censurato, e stenta a ripartire da mesi - un reportage sul manu(s)fatto. Foto, considerazioni. Parafrasando Paolini nel monologo - rivedètevelo! - "quello che la prima onda (SADE, 1963) distrusse, la seconda (De Cesero, 2004) rifinisce e livella", cancellando per la seconda volta Longarone (il paese vero) e per soprammercato le sue croci. Scippate (e rotte) le lapidi storiche. Per questo, ma non solo, parecchi Sopravvissuti hanno deciso di non andarci più.
    Chi arriva oggi da fuori potrà farsene qui un'idea e decidere o meno se imitarli. Nel frattempo, "l'onda lunga", il poetico concetto, reso architettonicamente nella copertura interna del fabbricato, ha fatto scuola. Lo stesso design viene riciclato anche altrove.
    Un recentissimo impianto di distribuzione qua vicino (stazione di servizio con lavaggio, per capirci) si distingue per questo eccellente design che ho già visto a Fortogna. Puoi vederlo qui.
    Un solido nesso comunque, il Vajont ce l'ha da oltre 40 anni coi carburanti - anche da riscaldamento. Non lo sapevi? informati!
    Le suggestive tettoie alari disegnate dall'architetto indigeno Minèn apparse magicamente alla "Fly" carburanti di Tavagnacco (Ud) nel 2005 sono dunque pertinenti ...
  • 0  Cacate monumentali, 2 (ridere, per non piangere).
    "Maè Donald", ovvero: come viene sublimata e celebrata la Memoria Inerte del disastro. Da non credere: che c'azzecca un K2 himalaiano o una spiaggia di Lampedusa col Vajont??? Una fioriera dozzinale prefabbricata, spacciata da personaggi altrettanto dozzinali e senza vergogna per 'monumento'. Tecnica da televenditori Porta a Porta per osservanti decerebrati.
    Come ci insegna un noto filibustiere, gli spettatori 'sono da considerarsi dei bambini undicenni, e nemmeno tanto svegli'.
    Parole sante: studiati il monumento e leggine la filosofia.
    Una bella latrina alla turca (anche usata) o firmata, gigante ed eseguita ex-novo in marmo di Carrara a mio giudizio sarebbe stata azzeccatissima. E lì metterci le zollette. In alternativa, un maxisalvadanaio in calcestruzzo a porcellone, con su scritto "Banca d'Italia".
    Simbologie certamente meno ipocrite e piu' aderenti alla realtà degli ultimi 50 anni. (Complimenti comunque per lo spot). La terra ringrazia, commossa.
  •   Scritto nel destino (e nei protocolli comunali, a Longarone)

    "Era meglio morire da piccoli". Per poter essere celebrati in un libro e non scassare i maroni al sindaco (o all'Ufficio Stampa che lo sospinge). Per sublimarsi in un libro pel 40°, "Dindòn, le campane de Longaròn": leggine qui.
    Questo libretto ha avuto il placet e un opportuno finanziamento, tramite la Provincia dal Comune di Longarone cui piace celebrare in questo modo i "Bambini di allora". Quelli scomparsi, naturalmente. Ectoplasmi comodi e muti.
    Alcuni loro compagni di classe, che ebbero il solo torto di sopravvivere - e da allora, di saperlo - trovano oggi a Longarone quest'amministrazione ipocrita ad affossarli. Un libro storico/commemorativo di terzi, curiale, proposto dal Comitato Sopravvissuti e che sarebbe dovuto essere ristampato e poi donato a tutte le famiglie che ebbero lutti nel disastro, non ha avuto nessuna chance. Nè il Comitato sostegno come Ente locale, nel 2004, un centesimo, o almeno le scuse. Zero.
    Non sarebbe finita così se quelli del Comitato fossero stati una bocciofila o un'associazione di calcio amatoriale... Dimostrazione scientifica (perchè riproducibile quotidianamente) che hanno proprio sbagliato tutto, nella loro vita. E questo puo' accadere a ognuno di noi, dico bene??

  •   OSSIMORO: Il Danielis-pensiero, ... (che io commento QUI).
    Tratto pari pari dalla tesi in cima a questa pagina, degno dello psicodramma della 'Aiuola Monumentale'. Mi par giusto sottolineare questa neoscuola filosofica, questa 'memoria paracula autocertificata flessibile'. D'altronde, nell'unico Paese civile (?) occidentale con un parlamento che sopprime con leggine ad personam reati come il falso in bilancio (ed è solo un esempio), mistifica le foibe, e dopo 42 anni ancora lucra silente sull'eccidio del Vajont (e su altre vergogne), un consigliere comunale trapiantato che propina inedite rivisitazioni del concetto di Sopravvissuto ci sta a pennello. E difatti, qualche suo clone, in altre istituzioni, trova altrettanto intelligente riabilitare le bande di Salò.
    (E diciamolo, perdìo: in fin dei conti, nell'Italia '43/'45 sparacchiavano un po' tutti, chi più chi meno. Giusto, Responsabile degli Informatori?) Io lo leggo come gli effetti perversi della disattesa "legge Basaglia", che ha eliminato i muri protettivi, esponendo direttamente quegli infelici a individui oggi perfino nei ministeri (e in qualche Comune)... sommati a un'amnistia frettolosa, targata Einaudi. Frettolosa come sua la concessione a costruire la diga, ottenuta dalla SADE, approfittando di un'altra confusione governativa, un mese prima delle prime elezioni repubblicane.
    Mi ricorda qualcuno oggi al governo... che la "lezione SADE" l'ha invece assimilata e istituzionalizzata perfettamente.
    Ma questa è un'altra Storia. Ancora.
  •   13 Marzo 2005, ci lascia Giorgio Lago. Uno dei pochi uomini in regione che ancora ragionavano.
    E sapevano vedere (e chiamarle col loro nome) le mafie.
  • firme per Vajont Longarone  15-03-2005: PARTE la raccolta FIRME x il Vajont Le pagine esplicative e i moduli che potete stampare in casa stanno qui dentro. Con preghiera di diffusione e segnalazione: chiunque lo voglia puo' sottoscrivere, aderendo alla petizione. Specialmente il mondo della scuola, aggiungo e SOTTOLINEO, alunni compresi.
    Per opportuna conoscenza (cioè per correttezza, essendone tutti destinatari COMUNQUE, alla fine) una copia della 'lettera aperta a Ciampi' è stata prontamente recapitata a tutte le (presunte) 'figure istituzionali' locali, quelle che recitano le farse ottobrine (e altro).
    Singolare il comportamento del sindaco di Castellavazzo: espone immediatamente la lettera al pubblico in Comune, ... ma però non ce la mette, la firma. Se e quando ci ripensa, ne darò conto.
    Giù al Comune di Ponte nelle Alpi - pochi km a valle - invece hanno meno dubbi: letto il documento, han pubblicato e firmato all'istante. Solo perchè hanno meno scheletri negli armadi, meno innominabili da coprire?? O meno lazzaroni per metro quadrato in giunta?
    Oppure perchè Giovanìn Bortot (oggi vicesindaco) se li sotterrò personalmente a uno a uno, a Fortogna?
  •   Un saluto particolare al Nostro. Mi informa un comune amico che in Municipio a Longarone seguono attentamente queste pagine, sicuramente più AGGIORNATE e vivaci del sito comunale, quello a carico del contribuente. Opportunamente censurato ai primi di febbraio, diciamo così "per lavori". Peccato, perchè a fine 2004 vi si cominciava a leggere qualcosa di davvero vivo e interessante. Come scrive a commento Giorgio Bocca, che ringrazio - "... se la verità non fa male, che verità è?"
    Ciao Pier, Bepi, Nato, e alla vostra giunta da taschino tutta. Io me la cavo, grazie; e così spero di Voi. Mi avete azzerato www.vajont.net dall'8 febbraio 2005, spero di rivederlo presto e di riuscire a scriverci ancora qualcosa. In mancanza d'altre occasioni, ci si vede alla recita di Ottobre. Nel frattempo, perchè non firmate anche voialtri??
    Perchè so che ce li mettete di corsa, un link e due righe sulla raccolta firme nel prossimo www.vajont.net. E sul prossimo sito della Fond... ehm, Mangiatoia, vero?? Magari anche nel museo della Pro Loco. Cagabraghe.*
    (* e'_una_mia_opinione)
  •   A proposito di fregature culturali.
    Una recensione che avevo lasciato temporaneamente da parte: La catastrofe del Vajont + Vajont: dentro la catastrofe. Un doppio CD che comprai l'anno scorso su in diga. Seguendo il filone "fregature vajontine", dopo l'ultimo libro di Corona segnalato l'anno scorso che non mi piacque proprio (e nemmeno a diversi altri, mi scrivono), oggi metto qui la prova chiavi in mano di un doppio CD multimediale commissionato dal Comune di Erto & Casso. Ecco cosa si compra. Con poco sforzo, si poteva onorare meglio il tema. Buona la prossima.
  •   Scovato casualmente in Rete una pagina RAI. Tra altri, col minivideo di Lorenzo Rizzato, l'allora giovane ricercatore dell'Università di Padova che scopri' casualmente in un cassetto gli incartamenti delle prove SADE esperite al CIM due anni prima del disastro. Grazie a questo dossier trafugato temporaneamente e fatto vedere alla stampa, fu dunque possibile evidenziare nel processo che la SADE sapeva perfettamente: ma tacque, nascose e costruì consapevolmentelmente.
    "31 gennaio 1961 - la SADE commissiona al CIM, Centro Modelli Idraulici di Nove di Fadalto un modello del bacino di Vajont e della diga in scala 1:200, al fine di valutare l'entità di onde provocate da frane che si verifichino dentro il bacino. Il CIM è un centro studi SADE affidato all'Istituto di Idraulica dell'Università di Padova.
    Secondo statuto, il CIM deve costruire e sperimentare «modelli idraulici di impianti in esercizio o in costruzione da parte della SADE».

    vajontOnlus.jpgTestimonianze filmate di Tina Merlin, Rizzato e di vari testimoni ertani e longaronesi. Leggi il servizio coi filmati, che necessitano purtroppo dello scadentissimo Real Player.
    Ed eccoci descritto da Rizzato il 'modus operandi' dell'antenato della "Fiera/Fondazione-Vajont ONLUS" (che io vedo così, a dx): avevano già la vocazione, per gli "studi dei pendii". Opportunamente, e grazie anche alla sensibile Regione Veneto attuale, e cioe' di nuovo a spese del contribuente volente o nolente (oggi esattamente come allora), l'allegro cenacolo presieduto dal Nostro puo' riprendere gli studi sfortunatamente interrotti da una frana e da un processo durato 27 anni.
    Grazie a una convenzione ad hoc tra gli eredi della SADE e neodiplomati cloni subentrati alle vittime vere, ad un pizzico di sottogoverno ad hoc (oggi come allora), a un manipolo di opportuni manigoldi (oggi, come allora), e a una leggina - ma è un dettaglio - confezionata ad hoc in un palazzo veneziano sede storica della SADE.
    (Ma «non è un carrozzone», faceva mettere nero su bianco nel 2003, in consiglio comunale, il laureato).
  •   Vajont prossimi venturi? La Madre di tutte le Dighe. Spero che i geologi cinesi abbiano avuto schiena diritta e strumenti adeguati (il duo C. Semenza & G. Dal Piaz docet!!!). Il cervello - mi auguro -, quello dovrebbero avercelo 'di serie' ...
    Altre dighe nel mondo incombono, e altre storie infami le accompagnano in "fotocopia Vajont".
    Come la Sade a Erto nei '60, OGGI in Sudamerica - a Chixoy - la multinazionale (italiana?) Impregilo, quella che dovrebbe fare il Ponte dello Stretto, espropria terreni senza problemi. Ma in Sudamerica li ammazzano senza tante storie, i "Comitati", le voci "contro"!!. Eccola qua, una lezione del Vajont.
    Ancora: sarebbe umanamente giusto, bello, e in linea col suo Statuto originale che l'Associazione culturale bellunese che s'intitola a "Tina Merlin" (che ci sia, ognun lo dice; cosa faccia esattamente per la "lezione del Vajont", nessun lo sa) un bel giorno intervenisse su questi temi e illustrasse in qualche suo convegno che a Longarone, le cose sono molto piu' eleganti, ma quasi altrettanto infami.
    Altro suggerimento che mi permettei di indicare alla benedetta ass. cul. tarocca: far rettificare (per piacere!) le pagine balorde che in web esistono sull'argomento.
    Anche quest'Ente locale - formalmente fondato in onore e a memoria della battagliera (e ONESTA) Tina Merlin un anno dopo la sua morte - si legittima e vive, in fondo, di "Vajont". O dovrei pensarci io, nel mio tempo libero??
    Nel caso, ben volentieri. Basterebbe solo dirmelo.
  •   Pasqua 2005. Giorno speciale, giorno di speranza.Bryan Bodany. E ... gli italiani del web??
    Scoprilo QUI mentre prosegue la raccolta di firme in carta (che io consiglio) da spedire alla casella postale 26, di Longarone.
    I moduli sono reperibili QUI.
  •   25 Aprile 2005. Altra Memoria, altre MEMORIE. Aggiornato il capitolo Resistenza mentre mi arrivano altri materiali "Vajont", tra cui un interessante libro, "La Diga di Carta". Riproduce molti testi e brani giornalistici dell'epoca. Un grazie a Elisa Di Benedetto, l'autrice di questo libro fuori commercio, quindi per definizione 'prezioso'.
    Chi volesse ottenerne una copia, deve puntare QUI.
    Colgo inoltre l'occasione anche per segnalare il recente, rinnovato sito web www.molare.net del giovane geologo Vittorio Bonaria. Partito da una sua idea e confortato dalla pubblicazione qui del suo racconto apparso originariamente in tre puntate su vajont.net (oggi sarebbe perduto, assieme al resto).
    Il suo sindaco se n'è giustamente entusiasmato, e lo ha supportato e elogiato apertamente. Più straordinario ancora, la cittadinanza molarese (e non solo) fa uscire da cassetti e soffitte una miriade di documenti e foto incredibili, lasciando di stucco lo stesso Vittorio. Tutto questo, a documentare e recuperare la memoria di un antico e dimenticato disastro. Che io leggo come una prova d'orchestra (siamo nel 1935) per un più tragico e penoso - se esiste una graduatoria per questi eccidi - requiem nel 1963. Insomma, ancora un episodio di Informazione "dal basso".
  •    Fondazione_vajont_Onlus.jpg28 Aprile 2005 Aggiornamento del capitolo "Voglio le scuse!!". Troviamo un paio di segni di vita giornalistica, locale qui (del 16 Marzo) e QUI (del 23 Aprile). Come si può leggere fra le righe della dichiarazione che secerne a denti stretti il Nostro, occorre "studiare tutti assieme come uscirne" indicendo una Riunione di Bradipi, di per sè formalmente corretta quanto tardiva, per vedere di non restare col cerino in mano (leggi: come salvare quel che resta della faccia).
    Un giorno occorrerà chiedersi e chiederGLI quali siano mai (testuale) gli "altri fattori da valutare" per questa iniziativa totalmente apolitica, DOVUTA, ELEMENTARE, SENZA TARGHE e purtroppo per lui e quelli come Lui 'alla luce del sole'.
    Personalmente credo di averne già una mezza idea, ma aspetto di conoscere i risultati di questa benedetta riunione, che avverrà il prossimo 8 maggio, dopocena, ben tappati nella Pro Loco Sua. Ma meglio tardi che niente.
    Vedremo un tentativo di scippare la paternità anche di quest'idea (come sempre), o ne nascerà una trasparente e convinta collaborazione delle amministrazioni? Quest'ultima, remotissima ipotesi, sarebbe davvero una cosa senza precedenti.
    Dato l'assoluto disinteresse di ciarlatani in catalessi, e patetiche fughe in avanti "per il raggiungimento delle nostre finalità", i prossimi mesi lo mostreranno. Spero solo che l'improbabile avviso comunale non venga affisso "per errore", come disse alla Vastano il Nostro, sui CASSONETTI della spazzatura: era l'invito ai Sopravvissuti per l'inaugurazione del Nuovo Cimitero. Naturalmente nessuno si scusò neanche in ipotesi con gli interessati. Per chi non conosce le cose longaronesi e potrebbe dubitare, propongo delle due, l'una:
    a) o a Longarone la Memoria è in mano a un manipolo di deficienti (pur sempre possibile, molti segnali lo indicherebbero)
    b) o sono invece intelligentissimi, ma in questo caso lo fanno apposta;
    Io trovo che in ogni caso qualche attore ha indubbiamente "la faccia come il ... "
  •   (Questo sito riprende dopo che un fortunale mi ha fritto le linee e le macchine per due settimane).

    E dunque: La sera dell'8 Maggio, a Longarone, si è poi tenuto "l'incontro" tra i sindaci locali, Associazione superstiti e Comitato Sopravvissuti per decidere se supportare o meno - eventualmente come - questa raccolta firme.
    Hanno pertanto deciso fermamente, solennemente ... di NON decidere un bel nulla, sia come sindaci, sia come presidenti; evitando ogni assunzione di responsabilità istituzionale, umana, politica, ma lasciando (bontà loro!) comunque la libertà "di coscienza" ai loro concittadini ed associati. Fenomenale: moltissimi loro sudditi hanno firmato e firmano all'istante senza provare il bisogno di doversi prima consultare con loro: occorreva solo farglielo sapere.
    Chapeau! In qualsiasi paese normale, di solito, il sindaco viene eletto (e pagato) appunto per DECIDERE. Ma tant'è...
    Ma non prendertela, è solo un'altra "lezione" di "Vajont", te$oro.

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  •  Il 31 Maggio il Presidente Ciampi ha conferito la medaglia d'oro al Merito Civile ai 27 bambini di S. Giuliano di Puglia (che sta in Molise) - morti il 31 ottobre 2002 - ed ai nostri minatori emigrati morti a Marcinelle (Belgio) l'8 agosto 1956. Qui la notizia in alcuni articoli (anche del Quirinale).
    Attenderemo la prossima 'Festa della Repubblica'??.
  •  7 Giugno 2005
    Sul "Corriere della Sera", il sindaco di Longarone ci fa sapere che ha deciso d'insegnare ad una commissione cinese (ma in futuro anche ai colleghi di Georgia e Romania) "cosa non fare" circa le loro dighe, illustrando loro, dal Suo Punto di Vista, il "suo Vajont". Il tutto offerto, ma va'..., dalla Fondazione che presiede (e che «Non è 'solo autocelebrativa'»). Tutti i particolari in cronaca...
    Così sia: per rispetto alle vittime, e alle delegazioni extracomunitarie che vengono col cappello in mano a conoscerlo, offro uno spunto sul ceppo politico longaronese (e regionale) che nel Vajont, col Vajont, attorno, attraverso, sopra e sotto il disastro si diede davvero da fare. Chiedano particolari a Sua Stronzezza (chiedere è lecito, rispondere è amnesia). Ad esempio perche' di questo libro venne proibita la presenza a Longarone in Fiera (dal direttoreDe Lorenzi in persona, nientemeno). Perchè il Nostro negò all'autrice una prefazione, cosa che invece non ebbero problemi a fare gli altri, perfino il sodale Migotti. (Non lo aveva letto, forse. Oopss!).
    O perchè libro e giornalista vennero denigrati sui fogli locali dai leccachiappe dell'Amico degli Amici.
    Lucia Vastano per questo libro sembra dover ripercorrere il calvario editoriale della Merlin! La prima tiratura di questo libro/inchiesta (del 2003) è oggi esaurita... Ma anche attraverso me si accettano fin d'ora le PRENOTAZIONI per una seconda edizione riveduta e aggiornata. Mettetevi dunque comodi, e fatevene un'idea del dopoVajont con questo sporco capitolo.
  •   Un altro frammento fotografico che qui in paese mi hanno cortesemente donato. Una gita al Vajont, datata 1961.
    Un grazie a Aniceto Fattori, esercente di Pagnacco (Ud). Pare che altre foto possano sbucare da altri cassetti. Nell'occasione, invito chiunque avesse altre istantanee d'epoca del "Vajont" di farmele conoscere, per poterle eventualmente pubblicare qui. Ringrazio anticipatamente chi mi scriverà in merito.
  •   Ho scoperto casualmente sul sito web della Radiotelevisione della Svizzera italiana un filmato di mezz'ora circa (interessante) registrato e mandato in onda in occasione del quarantesimo anniversario della strage.
    La pagina introduttiva QUI. Purtroppo, il formato digitale usato (il popolare, ubiquo e scadentissimo Real Player) non rende giustizia al filmato e al valore delle testimonianze. Altro frammento poco noto di storia: il processo a Tina Merlin del 1960 (che non fu denunciata apertamente dalla SADE, ma dal brigadiere dei carabinieri di Erto ...)
    Termino questo aggiornamento con un brano "Vajont" su un libro della Biblioteca dell'Immagine prefato - tra l'altro - da Giorgio Lago.
  • LEZIONI di VAJONT 2005 (una, a caso)

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    Un bel giorno, una ricerca mi fa capitare casualmente sul sito "www.istruzione.it". Visto che ci sono, a un certo punto vado nel "Cerca nel sito" e ci digito distrattamente "Vajont". Zero risultati, dice.

    OK! provo allora a digitare altre parole chiave meno vergognose per lo Stato (noi) che "Vajont". Come "costituzione, resistenza, 25 aprile, eccetera".
    Da restare basiti.
    Clicca sulle immagini per farti un'idea del tipo di informazioni che questo sito "di riferimento" scolastico ufficiale è in grado oggi di offrire...

    Imitato, se è per questo pane al pane!, dal sito web della CGIL/Enel!!
    Quanto accade, spiega il terzo motivo della raccolta di firme, quello per la parte "ministeriale"...

     

  • Mauro Corona intervista  "Professionisti del Dolore" (fregature culturali, 2?). 19 agosto 2005.
    Dal vangelo secondo Matteo. Sul "messaggero Veneto", quotidiano del Friuli, una interessante intervista al figlio del 'sopravvissuto Mauro Corona' (foto). Buon sangue 'NON' mente... Un'altra mazzata ai pregiudizi popolari sul "Vajont". Ma ...non dovrebbero mettersi d'accordo, prima di spararle? (questa è una MIA opinione...)

    Aggiornamento del 9/11/2005
    Alt!! OGGI mi urge dare a Cesare quel che è di Cesare. Mauro Corona, che ho incontrato ieri a Erto, ha sottoscritto senza esitazione la raccolta firme. Udite udite: imitato pochi minuti dopo, sempre in mia presenza, a titolo personale dal suo sindaco. Lo stesso fece ieri, a Longarone, tra altri, il deputato Italo Sandi (Ds) di Feltre, già a suo tempo promotore del recupero della Memoria.
    Onore al merito e alla coerenza, quando c'è modo di riscontrarla. Qualcuno che si schiera, pro o contro le mafie, c'è ancora. Ho avuto modo finalmente di trovare e parlare mezz'ora dopo, in diga, con Bepi Zanfron, il reporter fotografico della catastrofe. Mitico, e con ragione. Come bellunese, lo 'conosco' e stimo da almeno 42 anni. Dico insomma - telegiornali a parte - che per me è stato un buon "11 settembre".

  •   Altri due pezzetti di 'aggiornamento': i Padroni della Sade e i Giudici (del processo). Datati, validi, ma proprio per questo recuperati.
    Tra poco, novità per l'anniversario. Intanto, questa dovrebbe bastare.... Speriamo il tempo tenga e non ci sia un nubifragio. I pagliacci in tricolore dovranno usare il canotto e cercare al contempo di non farsela addosso. Amen.
  •   21 settembre, "Andiamo, è tempo di migrare".
    Il 9 ottobre, come da 42 anni a questa parte, si avvicina. E con esso l'annuale processione diretta alla rituale presa per il culo longaronese per osservanti decerebrati e inconsapevoli, ad uso del partito della "Povera Longaròn" di Paolini. Per tutti gli altri, qualche suggerimento «pret á portér». leggine QUI e diffondi il Verbo. Chissà mai che parta una moda piu' intelligente e comunicativa dei tatuaggi o delle suonerie in$ulse.
    La brevettiamo??
    A parte ciò, due frammenti che cercavo da tempo:
    - la "Legge Vajont" (disegno di Legge, 28 ottobre 1963) scarica [1,3 MB, PDF]-
    - e il "Libro bianco" consegnato al presidente Segni il 14 ottobre 1963 scarica [2,7 MB, PDF]-
    Li ho trovati qui, in un libro + CD. Qui altro materiale strappato all'oblìo per passare il tempo aspettando l'anniversario.
  •   EHI!! AGGIORNAMENTO 5 ottobre 2005
    Era tutto scritto: come nel '60 Tina Merlin venne fatta oggetto di pressioni (sfociate in una denuncia per "turbamento dell'ordine pubblico") oggi Lucia Vastano viene interpellata telefonicamente dalla DIGOS bellunese. Anche alcuni Sopravvissuti ed il sindaco Pezzin ricevono visite e telefonate strane.
    Decisamente, come si evince da quanto sopra, ... "la SADE non si è mai mossa da queste valli". Appuntamento in diga. Stampa quotidiana nazionale, tutte le maggiori università e alcune emittenti nazionali (e non) sono state avvertite e stanno leggendo queste pagine. Il "Vajont" senza FINE non finisce di stupire.
    Tutti i particolari in cronaca. Anche in Parlamento arriva la notizia di questi interventi e qualcuno si agita. (Come disse Biadene nelle ore antecedenti alla catastrofe: "Che Iddio ce la mandi buona").
  •   Ultimo aggiornamento prima della VEGLIA

    È ripartito - prudentemente senza "forum" censurabile - il sito comunale longaronese 'www.vajont.net'. Come prevedevo, nessuna traccia della raccolta firme in corso ma una esortazione velata a 'non voler fare polemiche' (cioe', gli altri siti che si occupano di "Vajont") via web. E come no! Tutto va ben, Madama la Marchesa. Proseguono in queste ore le adorazioni e le deposizioni di "zolle".

    0A causa del mio trasferimento in diga e dintorni, gli aggiornamenti di queste pagine riprenderanno per forza di cose dalla prossima settimana. Ma una buona notizia o due posso darle fin d'ora. Mentre scrivo, mi giunge notizia UFFICIALE del patrocinio dell'Unicef alla veglia e della venuta dei rappresentanti di diverse associazioni, che incontreremo sul luogo di persona. La DIGOS bellunese, stavolta cercata e informata di persona dagli esponenti di ARCI, fa loro sapere che "non era necessario avvisarli", in quanto la manifestazione (di quelli che indaga, fino a prova contraria)... viene trovarsi in 'provincia di Pordenone'.

    La seconda buona notizia è che la Scuola di Nese (Bergamo) che già negli scorsi anni venne a rappresentare, in pratica, il monologo di Paolini, torna a Longarone e terrà due rappresentazioni. La prima (per tutti) a Belluno, al teatro Comunale, lunedi' 10 ottobre, alle ore 21.00.
    La seconda per le scolaresche, il mattino seguente presso il medesimo teatro.
    Tiziano Dal Farra, Pagnacco.

  •   Aggiornamento 15 ottobre 2005:
    raccolte nell'evento 430 firme, a cui bisogna aggiungere quelle di alcuni parlamentari, raccolte a Roma e recapitate in diga dall'On. Sandi Italo di Feltre.
    Tra le firme donateci in diga, tra cui quelle di due suore, spicca certamente quella del leghista pordenonese Eduard Ballaman, uno dei tre attuali Questori della Camera dei Deputati. Accompagnato (ce li ha presentati!) dalla Digos di Pordenone, a loro volta allertati dai colleghi bellunesi. Contrariamente a questi ultimi, decisamente piu' colloquiali e prodighi d'informazione istituzionale a degli ignoranti - come io sono - delle cose della vita burocratica e procedurale. In questo caso, mi sia permesso un commento: "Piu' DIGOS per TUTTI!".
    Sto lavorando ad allestire il capitolo e la cronaca dell'evento "veglia". Una cosa posso anticipare senz'altro: ne valeva la pena. Da registrare negli annali "Vajont" le ennesime figure di palta di Mauro Corona (assente giustificato, diciamo così, ... per 'motivi tecnici') e dell'Unto della Fiera, rispettivamente via i quotidiani "Libero" (scarica il PDF e ingrandisci) e - udite udite!! - "L'Unità" (1 e 2. Scarica i PDF e ingrandisci). Su "L'Unità" anche altre associazioni locali, come si legge, non brillano per particolare coerenza e/o acume, mentre sul versante friulano occorre dare atto al sindaco Pezzin di aver fatto concretamente e umanamente la differenza.

    [ il mio commento per L'Unità ] - [ il mio commento su Corona ]

    0Il mattino del venerdi' era passato a trovarci in diga anche Ettore Mo, nellla stampa italiana riconosciuto come il miglior 'inviato speciale' dell'Italia contemporanea, in procinto di partire per un viaggio di lavoro in Cina.
    Da alcuni Sopravvissuti venuti appositamente all'appuntamento in diga ho ricevuto diversi documenti storici, e immagini estremamente interessanti, che verranno pubblicati per forza di cose un po' alla volta. Ne anticipo qui uno, e qui un secondo, perfettamente in linea colle ricorrenze di questa STRAGE MAFIOSA. Hanno brillato per la loro assenza in questo anniversario i servizi e gli articoli sui maggiori quotidiani nazionali ed in TV, se si eccettua una riedizione del 1996 del "Mixer" di Minoli nello spazio di "RAI tre Educational" del mercoledi' mattina precedente. Non così i quotidiani locali (Gazzettino ed. veneta e friulana, e Corriere delle Alpi) che hanno stavolta riportato bene o male, attraverso un articolo anonimo sempre a cura dell'Ufficio stampa della Fiera, lo 'stato dell'Arte' della Memoria locale.

    UOMOd'ONORE_CDLAnche Rai3 (il TG3 veneto) ha girato qualche fugace sequenza e intervistato brevemente la Vastano in mattinata, mentre a valle fervevano come sempre le tradizionali farse, con la ciliegina 2005 rappresentata da un illustre PREGIUDICATO di Tangentopoli (scontati 2 anni e 8 mesi per corruzione, MAI pentito) giustamente - si fa per dire - come "Ospite d'Onore".
    Clicca sull'immaginetta qui sopra o sul link e cerca "Aldo Brancher".
    Tiziano

  •   24 Ottobre
    Ieri, domenica, è uscito sul Corriere della Sera di Milano un articolo di Ettore Mo.
    Peccato solo che sul CdS non si sia citata l'iniziativa o si siano indirizzati i lettori equipaggiati di Internet alla raccolta di firme in corso. Un'ottima occasione sprecata.

    Guarda le foto della Veglia in diga cliccando qui.
    La foto a destra ci è stata donata come le altre da Giacomo Scattolini, di www.immaginifuorifuoco.it che ringrazio ancora, anche per aver partecipato assieme a noi alla veglia. Puoi scaricare e salvare la foto ingrandita come sfondo per il PC (salvala poi col tasto destro o trascinala).
    Per il sig. Danielis Giovanni, che incontrai in diga e mi disse non essere d'accordo sui alcuni miei punti di vista: aspetto la sua mail da pubblicare, come da accordi, 'senza commentare ulteriormente', eccetera. Se possibile accompagnata da una bozza del calendario dei corsi longarOnesi per "Informatori" a cui terrei a partecipare dal vivo. (Chissà mai...).
    Faccio rispettosamente notare che aspetto oramai da giorni di vederLa mantenere la Sua promessa .... ma qui non è arrivato ancora nulla. (Insorto qualche problema??)

  •   30 Novembre: recuperato altro interessante materiale dall'oblio. Storie, documenti, uno scritto di Tina Merlin del 1965 (su "Donne e Resistenza"). Il DopoVajont visto dagli storici. Davvero grazie a ISBREC, e allo IFSML di Udine. Leggi gli ultimi materiali
    Aumentano intanto le adesioni (anche illustri) alla raccolta firme che non piace al sindaco di Longarone.
    Aggiungo qui, inoltre, un saggio datato, ma ugualmente valido documentalmente, sulla frana. Commentato.
  • 0   9 dicembre: SIAMO TUTTI VALSUSINI... In val di Susa c'è un nuovo confronto tra valligiani e Grandi Opere. Va avanti da oltre quindici anni, ma solo recentemente i nodi stanno venendo al pettine. Tutti (credo) abbiamo visto le immagini dei plotoni delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Si è saputo anche di un pestaggio - tipo G8 - contro gente inerme, anziani e donne. Vale la pena di approfondire l'informazione. I giornali e le TV NON danno tutti gli elementi per sapere cosa sta succedendo.
    Cliccando il pulsante qui a destra andrete sul sito di Lega Ambiente della Valsusa con tutte le info. > > > >
    Alzi la mano chi sapeva che dallo scorso Giugno c'erano TRE "presìdi" permanenti. E chi sapeva del coinvolgimento dell'ineffabile ministro Pietro Lunardi nell'affare. Come (anche) la storia del Vajont insegna, non sempre le cose stanno come appaiono. L'affare "Tav" risulta lo spreco prossimo venturo piu' ingente della storia d'Italia: 15 miliardi di Euro, TRE volte il "Ponte di Messina". Inoltre, il ministro ha predisposto le cose in maniera da far pagare agli italiani - se i lavori partiranno davvero - l'importo maggiore. Contento, cittadino??
    La protesta dei valligiani ha raccolto la solidarietà mia e di altri liberi cittadini del "Vajont", tra cui il sindaco di Erto e il vice presidente della Assosuperstiti di Longarone, Italo Filippin. Non così Mauro Corona. Prendendo evidentemente fischi (di treno) per fiaschi, si dichiara sorprendentemente "pro-Tav". Al valsusino che mi raggiunge telefonicamente per avere magari qualche spiegazione devo spiegare che della Valsusa (come del Vajont, viste le ultime incredibili interviste) il buon Corona non conosce evidentemente una beneamata mazza. Fatto salvo che i Tir andrebbero certamente messi maggiormente sui treni, il nostro prende "Tav" (passeggeri) per "Tac" (merci) e spara - mi si riporta - una delle piu' grosse cavolaggini di sempre, facendosi prendere le misure anche in Piemonte.
    Cliccando qui accederete alle mie pagine 'no-Tav'.
    P.S. (Fattele leggere da qualcuno, Mauro. Un paio di volte, o tre, e chissà...)
  • marcoDVD  19 dicembre Il Corriere della Sera allega una riedizione dello spettacolo "Vajont" di Marco Paolini con libro allegato.
    Si tratta della versione moderna in DVD della videocassetta + libretto, carrozzata diversamente e facente parte di una raccolta DVD che comprende gli ultimi spettacoli televisivi del nostro.
    A seguire, I-TIGI e gli "Album" apparsi in TV a Report. Sei appuntamenti col teatro d'autore, a euro 12,90 + il prezzo del quotidiano.

    Qui la nuova prefazione, stesa da Gian Antonio Stella

    Qui la recensione della precedente edizione DVD, che avevo preparato tempo fa. Non cambia di una virgola.

    Cliccando la foto, apparirà la pagina della cronologia del dopoVajont (dal disastro ad oggi) allestita cogli "aggiornamenti" tratti dal libretto allegato al DVD, e integrati cogli ulteriori dati in mio possesso.
    Nel mondo "reale", come da un po' di tempo capita, Mauro Corona deraglia clamorosamente da Storia e verità, reinterpretando (a modo suo) i fatti... A mio modo di vedere, tra Paolini e Corona un grosso pirla c'è SENZA ALCUN DUBBIO.

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"Ognuno costruisce e ricostruisce la propria esistenza lungo l'intero arco della vita in base alle esperienze che vive e che ha vissuto, ai fatti che gli accadono e gli sono accaduti. Realtà e fantasie, sogni e dolori fanno parte della vitalità d'una persona che li estrae dal proprio essere con maggiore o minore intensità, in base alla sua propria capacità di vivere".
   Tina Merlin.

Ma chi era Tina Merlin? Ha scritto di lei Mario Rigoni Stern: «Tina Merlin non era scrittrice da rotocalchi, nè aveva padrini che contavano, nè titoli accademici. Ed era una forza della natura e del pensiero. Forte e orgogliosa. Con la mente libera: "La verità fa più paura della frana di una montagna", diceva.»

A proposito di coerenza, e della "lettera aperta a Ciampi": ascolta/scarica questo file mp3 colle parole di un altro ex partigiano (come Tina), il comandante Giovanni Padoan (Vanni), 992 Kb, frammento audio tratto dal CD "Partigiani!" del gruppo goriziano "Zuf de Zur".


TizianoPer richieste, segnalazioni o commenti al sottoscritto:

  - via e-mail server: tizianoatvajont.info

  - via e-mail personale: inf251k1atud.nettuno.it

Un saluto, Tiziano Dal Farra, Udine.

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