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Ti dice niente 'Vajont'? 9 ottobre 1963

"Dal monte Toc, dietro la diga del Vajont, si staccano tutti insieme 260 milioni di metri cubi di roccia. Duecentosessanta milioni di metri cubi di roccia cascano nel lago dietro la diga e sollevano un'ondata di cinquanta milioni di metri cubi. Di questi cinquanta milioni, solo la metà scavalca la diga: 'solo' venticinque milioni... Ma più che sufficienti a spazzar via dalla faccia della terra cinque paesi: Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova, Faè. Duemila i morti.
La storia della diga del Vajont, iniziata sette anni prima, si conclude in quattro minuti di apocalisse con l'olocausto di duemila vittime. Come si fa a capire un fatto come questo?
Capire che peso ha avuto, che peso ha? Dove va a cadere il peso di certi avvenimenti? Che pressione fanno sul morale delle persone, come incidono sui comportamenti di una comunità, nelle scelte di un popolo? Quale clima raddensano in un Paese?"
[Marco Paolini]

BENVENUTI

All'epoca del disastro avevo 6 anni e vivevo nella mia Belluno, presso il corso del Piave. Il mio quartiere Borgo Piave fu grandemente danneggiato, terminando in pratica sul greto. Nella notte e al mattino seguente c'era il caos. Fu un grave colpo in tutti i sensi, anche giù a Belluno: nella piana del Piave l'acqua, dopo aver investito Longarone e i centri limitrofi, rifluì verso sud lungo il corso del fiume generando un'enorme onda di piena. Dall'altezza di Longarone al ponte di Soverzene percorse 7500 metri in 21 minuti. A Belluno, venti chilometri più a sud, la portata venne valutata attorno ai 5000 metri cubi/sec mentre l'altezza dell'acqua raggiunse - ne restarono i segni - i +12 metri.
Sono momenti in cui ci si guarda e dice che "nulla sarà mai più come prima".

Oggi - dopo varie peripezie - viviamo a Udine. Avendo la possibilità di conservare o segnalare articoli, scritti o altri siti orientati a mantenere viva l'attenzione su questi argomenti usando la Rete su una nostra macchina, ho inserito in un angolo del web come "diario" alcuni brani di testi, articoli giornalistici, libri di mia proprietà, oppure immagini e racconti (miei o di altri) allo scopo di rinnovare e condividere un'impegno e una Memoria tuttora vivissima.

Spero che questi materiali online possano risultare 'diversi', interessanti e incontrino e risveglino l'attenzione del visitatore. Questo è lo spirito originale con cui mi sono mosso: fare da me, a mio modo e collaborando con altri le pagine web che avrei voluto trovare e non ho mai trovato, le 'pagine mancanti' Vajont e affini.

Lo spazio web per questa raccolta - e a disposizione per l'impegno civile, i contributi di altre persone, vedi il capitolo "Molare 1935" oppure l'antico saggio Storia di Collina, un altro esempio di dedizione e amore alle proprie radici - è quello di www.wineathomeit.com, un progetto che "vive e opera" fisicamente qui.
Nella pagina iniziale di questo sito/portale/blog, in basso, ci sono altre scorciatoie ad altri temi che ho ritenuto via via interessanti, e l'Archivio generale (da tempo in 'folle').
Per capire il perchè della 'vita sospesà di questo sito, cercate in "Archivio > Fritto misto" le pagine "Corsari del Web".
Le opportunità per contatti o commenti sono al fondo di questa pagina.
Buona esplorazione.

OTTOBRE, 2003

Non posso fare a meno di segnalare per prima cosa tra le mie sorprese 2003, quello che a mio giudizio è il sito (dal punto di vista della fruibilità e dei contenuti sul tema specifico) piu' interessante che abbia trovato nelle mie ricerche.
Complimenti sinceri per tutto quello che è e rappresenta, e tutta la mia solidarietà a

http://www.sopravvissutivajont.org



Così scrissi nell'estate del 2003 ...

AGGIORNAMENTO speciale, OTTOBRE 2004
È ABERRANTE che si possano concepire a Longarone certe azioni, ma al peggio non c'è mai fondo.

[Lo sfratto] [La 'rispostà del Comitato]

[commenti?] [scrivi!] [idee] [somari/e] [giornalisti] [Alpini] [interrogazione]

[libri/risorse/spunti] [non ci posso credere...]

[di tutto, di piu'] [Conclusioni provvisorie, al 21 - 11 - 2004...]


giorni dalla lettera di SFRATTO... (passata alla Storia dal 19 Ottobre 2004)
Sul sito dei vessati ( da 41 anni, non dimentichiamolo), solo questa nota:

"Dopo averci negato aiuto, appoggio, ascolto, l'amministrazione Comunale ha deciso con una semplice lettera di mandarci via dalla nostra sede. Ultimo gesto a testimonianza del finto rispetto che ci viene dato dal sindaco"


MATERIALI online 2004:


Una veduta di Molare (Al)

  •   0"L'ONDA LUNGA", un dossier di Lucia Vastano pubblicato nel 2002 su "Narcomafie", il periodico del Gruppo Abele di Don Ciotti. Il dossier - quanto mai interessante - è digitalizzato da una copia della rivista donatami da Micaela Coletti, che ringrazio particolarmente.
    Leggi il dossier cliccando qui.
    (Pubblicato l'8 Luglio 2004)
  •   MOLARE, 13 Agosto 1935:

    Una memoria storica, un impegno: il contributo importante di un giovane geologo.
    Il disastro "dimenticato" di Molare (Alessandria).
    Vi si legge (IO, ci leggo) una sorta di prova d'orchestra per un più grosso requiem da mettere sulla scena del Paese trent'anni dopo. Cartine topografiche, foto.
    Indicazioni per un viaggio nella memoria in queste pagine, e riflessioni. Rimarchevole esempio d'informazione e memoria "dal basso", che mi onoro poter pubblicare. Grazie sincere, Vittorio.
    (Pubblicato il 10 Ottobre 2004)

  •   Un potenziale "Vajont". La storia del Rocciamelone, a 50 km da Torino.
    (Pubblicato il 17 Ottobre 2004)
  •   Mario Pirani, su Repubblica (Pubblicato il 26 Ottobre 2004)
  •   VAJONT SENZA FINE: non è una ristampa del libro di Passi, ma l'incredibile gesto del sindaco di Longarone, Pierluigi De Cesero.
    Sloggiato il Comitato Sopravvissuti. Tutto quel che c'è da sapere cliccando qui. (Pubblicato il 29 Ottobre 2004)
  •   PUBBLICITà PROGRESSO. Dire, fare; contraddire, contraffare.
    La nascita della FONDAZIONE "VAJONT 9 OTTOBRE 1963";
    ["RACCOGLIERà IL TESTAMENTO MORALE DELLE VITTIME"]
    E come no. Resta solo da vedere [chi FA cosa] E come. (Pubblicato il 5 Novembre 2004)
  •   "Un sasso ...è caduto in un bicchiere".
    Non c'entra Dino Buzzati con quest'altro sasso Ertano, ma bensì Francesco Piero Franchi, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea (ISBREC) di Belluno.
    Intervento (bellissimo, intenso) a Nuova Erto di Ponte nelle Alpi (BL), il 09/10/2004. Era presente anche il Primo Cittadino di Longarone, come noi arrivato lì appena dopo la precedente inaugurazione del NUOVO Sacrario NAZIONALE di Fortogna (dove NON possono entrare FIORI). Alla luce di quanto concretamente fece dieci giorni piu' tardi... una recita davvero ammirevole.
    (Intervento pubblicato il 9 Novembre 2004, ore 16.00 circa)
  • 0  DIRE, fare, RICORDARE.
    Marco Paolini (lo cito perchè ritengo vada fatto), sta per debuttare con il suo nuovo spettacolo Il Sergente, da un libro di Mario Rigoni Stern. Secondo me, avrebbero entrambi molto ancora da sapere e da poi farci sapere sulla vergogna nazionale accaduta a Longarone. Dunque, oltre che al Presidente Ciampi, ho scritto con speranza anche al "VECIO" Rigoni Stern.
    (Pubblicato il 10 Novembre 2004, ore 03.45)
  •   C'è vita, sul pianeta (2).
    Fresca di GIORNATA. Interrogazione parlamentare del Senatore della Repubblica Fiorello Cortiana, del gruppo dei Verdi. Qui il testo del comunicato.
    (Pubblicato qui - con innegabile conforto - l'11 Novembre 2004, ore 14.45)
  •   Aggiornamento 15/11/2004: Aria di censure sull'argomento.
    Guai in vista, si dice nei bar e soprattutto sui 'forum'. Già. Ma per chi??
  •   Aggiornamento del 20/11/2004: un poco del materiale sull'argomento. Scopriamo assieme un po' di ALTARINI. Guarda le DATE (e le firme, e gli indirizzi). Tra Comitato e sindaco, qualcuno bara e MENTE SAPENDO perfettamente di MENTIRE. APPLAUSI.
    Adesso, puoi apprezzare meglio (guarda sempre le DATE, le firme) qualche altra stronzata giornalistica per dessert. Leggiti anche quest'altra perla del Nostro. Non hai ancora capito con che tipo di sindaco hanno a che fare (Ciampi, Italia, Comitato)?? Leggiti questa storia.
    Come un'Amministrazione tratta una minoranza, di nome e di FATTO.
  •   Un esempio recente e eclatante di vergogna nazionale comparabile, sebbene su un piano completamente diverso. A Venezia si tratta di "risorse" monetarie, problema insussistente nel caso longaronese. Caratteristica in comune con LongarOne 2004 (ma TUTTE le amministrazioni longaronesi sono in qualche misura comprese) il DISINTERESSE istituzionale alla Memoria, tranne che il 9 ottobre, per qualche ora. Diversamente, i Sopravvissuti non sarebbero precari come il sindaco attuale ci dimostra.
  •   3 dicembre. Un altro triste anniversario, altri decenni senza giustizia. Leggi Bhopal nell'articolo di Niccolini, collaboratore di Paolini.
    Marco ha utilizzato il materiale su Bhopal per allestire un altro monologo, apparso in TV a "Report" l'anno scorso.
  •   In questo mondo di LADRI... il Vajont turistico degli anni 2000 riserva qualche fregatura agli incauti.
    Ognuno s'inventa un business, e lo porta avanti come puo'.
  •   Piccoli Vajont contemporanei. Crolla un ponte (durante il collaudo) in Val Tramontina. Sfiorata la tragedia, restano diversi interrogativi.
    Chi (fortunato) ha avuto modo di leggere Merlin, Passi, Canestrini o il documento alla base del monologo di Paolini, riconoscerà facilmente gli ingredienti della ricetta "Vajont, 9 ottobre '63", vale a dire:
    una variante d'opera, i segni premonitori, le proteste (inascoltate) della gente del luogo, il rispetto implicito, 'dovuto', degli "esperti", (ancora perfino gli invasi e gli svasi di un altro lago dell'ENEL - stavolta in veste di innocente spettatore) gli 'studi' accessori a guai iniziati, le giustificazioni 'a prescindere', la continuazione dei lavori (sebbene compromessi), lo sfascio 'annunciato' terminale, i giornali (assemblati da marionette che trovano anche tempo e modo - se opportunamente imbeccati - per regalare pubblicità GRATUITE a aziende (o sindaci, vedi sopra) spacciati per "leader del settore").
    Che dire?? E questo era 'solo' un ponticello di trenta metri lineari. Un'opera (in ferrocemento) eseguita a 41 anni di distanza, nella medesima (piu' o meno) ZONA.
    Come non NOTARLO??
    Quante ALTRE opere del genere sono in fase di ultimazione o di progetto?? Quando leggerete di un "crac" simile, scrivetemelo. E conservate i vostri giornali.
    (pubblicato con innegabile sconforto Lunedì 20 dicembre 2004)
  •   22/12/2004 Dal Comitato riceviamo e volentieri pubblichiamo un comunicato che riassume l'attività svolta nel biennio 2003/2004. Con l'occasione, faccio gli auguri a chi legge queste righe.
    Aggiornati nel frattempo diversi contenuti qui dietro, che ho richiamato con dei links (anche) all'interno del comunicato.

    Ho trovato molto interessante l'inventario dei documenti processuali del Tribunale de L'Aquila, materiale sollecitato all'attenzione degli Enti sia da Maurizio Reberschak, sia da diverse entità istituzionali e dal Comitato stesso. Da ALMENO vent'anni, invece, piu' o meno TUTTE le amministrazioni comunali longaronesi succedutesi - tranne Arduini Terenzio - delle vittime viventi se ne sono altamente fregate. Anche la gestione precedente non lascia nella Storia iniziative concrete.
    L'ultima giunta, poi, non offre nessuna garanzia di voler fare di meglio per la Memoria, giusto? Ma ben il contrario, proclami del Nostro a parte.
    Tant'è che un progetto presentato dal comunenel 2003 prevedeva lo stanziamento di 4.000 (leggasi quattromila) Euro per recuperare a Longarone detta DOCUMENTAZIONE. Bella sparata. Ora, solo un pazzo puo' pensare davvero di cavarsela con quella cifra, forse sufficiente a mantenere un (leggasi "uno") ricercatore che cataloghi e ordini i reperti per un 'tot' di tempo.
    Per maneggiarli davvero e a trasportarli fisicamente a casa (basti pensare alla logistica, ai premi assicurativi, etc.) ce ne corre, eppure è stato messo nero su bianco. Nonostante un pacco alla Bonolis da 77 sporchi miliardi "per i danni", un 'bonus' che nessun altro Comune italiano ha mai percepito, a nessun titolo, giudicate voi in che mani sono Longarone, la sua Memoria e il Comitato Sopravvissuti (la memoria vivente). Bastano dieci minuti sul sito www.vajont.net per rendersi conto che in parecchi in questa giunta si dedicano a tutto, tranne che alla Memoria... Vedi i mancati aggiornamenti - ad esempio in 'bibliografià - da sei anni a oggi, nonostante mezzi, risorse ed archivi, per non parlare dei superstiti in genere. Oppure la data dell'ultimo "aggiornamento".

    Su "Il Corriere delle Alpi" è apparso poco tempo fa in un compiacente articolo/marchetta il sindaco che riprende a cuore il problema "Archivio Vajont" assicurando che la empia Fondazione che Egli - giustamente - presiede (ospitata non a caso nei locali della Fiera del Gelato, e dei Rettili) muoverà mari e monti per riportarlo "a casa" e metterli a disposizione.
    Non resta che aspettare (e ricordarselo, e tenerli d'occhio).


Le mie PAGINE originali del QUARANTENNALE 2003 - testimonianze

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Un saluto. Tiziano Dal Farra, Udine.

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