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Il contenuto del DVD "Vajont 9 Ottobre 1963. Orazione civile", di Marco Paolini & Gabriele Vacis

Il DVD di Paolini

Ho acquistato la versione in DVD della indimenticabile serata del 1997.
Devo dire che mi sarei aspettato - ma non certo per 8 Euro - un piccolo inserto cartaceo riassuntivo come nella versione videocassetta VHS da 19 e rotti Euro, che contiene anche il libretto del "Racconto del Vajont". Le sorprese non erano finite, poichè - come si vede anche dall'immagine sopra - chi ha titolato le pagine pubblicitarie di questo DVD nei periodici nazionali, la confezione, etc., ha messo nero su bianco un errore clamoroso, ossia la dicitura "abbatte gli argini della diga del Vajont".

Come molti sapranno - anche se ho l'impressione che molti altri ancora "NON sappiano", gli 'argini della digà sono perfettamente al loro posto. La struttura ha riportato nel disastro solo 'lievi danni' nella zona del coronamento, avendo avuto le sole sovrastrutture della cima spazzate via (la strada, la cabina di controllo con Rittmeyer, operai e strumentazioni inclusi). Nulla dunque in termini di 'danni strutturali' come si deduce da una lettura superficiale, così come la conoscenza dei fatti esibita da chi ha scritto lo strafalcione. Molto probabilmente qualcuno se n'è accorto, ma ormai le confezioni erano già cellofanate e in spedizione. Spiace solo rimarcare che la leggenda del 'crollo della diga di Longarone' venga ulteriormente propagata. Mettiamola tra le figure da cioccolatino che spesso capita di vedere (o fare...), visto che la riga finale recita: "... per non dimenticare".
Per non dimenticare, appunto, occorrerebbe prima "sapere" di cosa si sta scrivendo. Stupisce il sottoscritto che il pasticcio sia stato commesso e commercializzato proprio da ELLEU (!). (E lasciamo anche perdere "l'ondata di 70 metri"... leggere le note sul DVD)

Ciò premesso, passiamo al sodo. Sorvolo sulla qualità della visione (ottima) e mi soffermo su un aspetto secondario ma evidente.

Non sarebbe stato male - e chissà che qualcuno prima o poi ci pensi - a rifinire il prodotto, unico nel suo genere, non dico con un doppiaggio in inglese o altra lingua, probabilmente utile ma snaturante (come si farebbe a rendere le allusioni di Paolini?), ma almeno l'opzione/aggiunta di sottotitoli o brevi didascalie adeguate credo si potesse fare con poco sforzo, pensando almeno al pubblico dei non udenti, o a facilitare la comprensione agli spettatori 'non abbastanza italiani'.

Il DVD risulta quindi estremamente scarno ed essenziale, e di qui probabilmente il suo prezzo decisamente popolare.

Se non si visiona il DVD 'normalmente', lasciando fare all'automatico, lo spettacolo si suddivide per 'anno'. Si possono selezionare manualmente i 'capitoli' 1956, '57, '58, '59, '60, '61, '62, '63.
Gli "Extra" a corredo - peraltro interessanti - si riducono a:

0Aspetti tecnici:



Raidue e Moby Dick - Teatri della Riviera
presentano
0

Marco Paolini

Vajont 9 ottobre 1963

orazione civile

di Marco Paolini e Gabriele Vacis

Composizione & regia: Marco Paolini e Gabriele Vacis • Collaborazione ai testi: Gerardo Guccini, Alessandra Ghiglione • Coordinamento ricerche materiale di repertorio: Francesco Niccolini • Collaboratori alle ricerche di repertorio: Monica Nonno, Carlo Cavriani • Produzione teatrale: Moby Dick • Teatri della Riviera Cristina Palumbo (direzione) Michela Signori (organizzazione) • Produzione televisiva a cura di: Moby Dick per Raidue • Produzione evento: Chicco Minonzio per Cose di Musica • Assistenza tecnica: Alberto Artuso, Luca Seno, Silvio Martini • Strutture e coperture: Valentino Structure, Ponzano Veneto • Service audio-luci: Coriolano, Vigevano • Montaggio dei contributi video: Interferenze Audiovisivi/Pisa, Alchimia/Treviso, Miss Edith Film and Video Editing Company/Milano.


Avete il diritto, e anche il dovere, di dubitare di tutto quello che è stato narrato. Dopotutto, è solo teatro.                   Se però questa storia non riguarda solo coloro che l'hanno vissuta e subita, allora indagarla, conoscerla, significa lavorare perchè non si ripeta più.   Nessun RISCHIO CALCOLATO all'insaputa delle vittime o delle cavie, giustifica l'esistenza di un potere che tutela dall'alto, che detiene o nasconde informazioni che riguardano la collettività. Un popolo adulto non può dare a nessun tutore una delega in bianco su questo. L'esercizio del potere di controllo dal basso è faticoso e poco gratificante ma non è barattabile.Marco Paolini    Gabriele Vacis     

Il racconto del Vajont aiuta a capire le cause oggettive del disastro - un autentico olocausto favorito e coltivato dal malaffare - che nel 1963 causò oltre 2000 morti nei paesi delle valli del Piave e del Vajont. Perchè non fu affatto un "disastro naturale", come scrissero molti cronisti all'indomani della tragedia, ma un genocidio provocato da uomini. Paolini e Vacis ricostruiscono questa tragedia tipicamente "italiana", che passa per la distruzione della civiltà contadina in nome del progresso, per le grandi e piccole arroganze dei potenti, e per l'impotenza inerme di cittadini costretti a fronteggiare uno "Stato nello Stato" (Questa è la definizione testuale di un esponente democristiano onesto che così definì la SADE, la società idroelettrica costruttrice della diga. Era il 1961, ben due anni prima del disastro).
Si inquadrano attraverso una rappresentazione le trasformazioni sociali e le dinamiche del potere economico che hanno attraversato e condizionato il nostro Paese dal dopoguerra a oggi.

0Questo libro è il frutto di un'esperienza che aveva già coinvolto migliaia di persone in tutta Italia. Nel 1993 Marco Paolini ha iniziato a raccontare questa grande tragedia civile: prima nelle case degli amici, e poi, altre centinaia di volte, in un monologo che dura più di tre ore, di fronte a platee attente e partecipi; nelle piazze, nelle scuole, nei circoli culturali, negli ospedali, nelle radio e naturalmente, qualche volta, anche nei teatri veri e nei festival di tutta Italia. Dal 1993 è replicato in scena da Marco ad ogni anniversario della tragedia.
Quello del 9 ottobre 1997 venne trasmesso in diretta su RaiDue, nella scenografia originale della diga del Vajont, davanti a superstiti, autorità e popolazione locale e piu' di 3 milioni e mezzo di altri spettatori attoniti (compreso chi scrive).
La trasmissione venne premiata con l'Oscar televisivo 1997 per essere risultato "il migliore spettacolo messo in onda". Una replica televisiva (e due!) è andata in onda il giorno 27/10/2003, lunedì, nell'anno del quarantennale. Il resto è Storia. Storia contemporanea, storia attuale, poichè la vicenda Vajont dopo quarant'anni per i sopravvissuti e i discendenti delle vittime NON è certo CONCLUSA.



Gli Autori:

Il Racconto del VajontMarco Paolini (Belluno, 1956).
Attore teatrale e cinematografico, oltre che autore di numerosi spettacoli.
Madre casalinga, padre ferroviere da cui ha ereditato la passione per i treni (intesi alla 'vecchia maniera').
Ha lavorato a lungo con Teatro Settimo ('Riso amaro', 1987; 'Libera nos', 1989; 'La storia di Romeo e Giulietta', 1991 e 'Villeggiatura. Smanie, avventure e ritorno', 1993).
Nel 1990 fonda la compagnia Moby Dick-Teatri della Riviera.
Autore e interprete degli 'Album', una "teatronovela in forma di monologo" che conta quattro episodi ('Adriatico', 1987; 'Tiri in porta', 1990; 'Liberi tutti', 1992; 'Aprile '74 e 5', 1994) e che accompagna il protagonista Nicola dall'infanzia - negli anni Sessanta - fino all'adolescenza. Il "racconto del Vajont", che è nato nel 1993 come lavoro teatrale, è stato rappresentato in piu' di duecento teatri e parecchie ambientazioni "non teatrali". Premio UBU 1995 per il teatro civile e Premio I.D.I. 1996.
Il suo spettacolo "Il Milione", ha debuttato nel 1997.
Ha fondato la "Jole Film" e il suo sito web è http://www.marcopaolini.it/

Qui altre tracce teatrali del DOPO Vajont televisivo.

Gabriele Vacis (Settimo Torinese, 1955)
È tra i fondatori della Cooperativa Laboratorio Teatro Settimo.
Ha promosso e diretto vari festival teatrali, curando la regia di numerosi spettacoli: con Teatro Settimo, 'Esercizi sulla tavola di Mendeleev', 1984; 'Elementi di struttura del sentimento', 1985 (Premio UBU); 'Riso amaro', 1986 (Premio "Wave", Copenhagen 1987); 'La storia di Romeo e Giulietta', 1991 (Premio UBU); 'Villeggiatura. Smanie, avventure e ritorno', 1993 (Premio I.D.I e Premio Biglietto d'oro A.G.I.S); 'Novecento' di Alessandro Baricco, 1994; 'Tartufo', 1995; 'Uccelli', 1996; 'Canto delle Città', 1996.
Ha inoltre firmato la regia di 'Stanca di guerra', con Lella Costa, 1996; 'La rosa tatuata', con Valeria Moriconi e Massimo Venturiello, 1996; e per il teatro lirico 'Pamela nubile e Pamela maritata', 1993 e 'Lucia di Lammermoor', 1994. È autore, con Laura Curino e Roberto Tarasco, di 'Stabat Mater', 1989, Premio Fringe Festival di Edimburgo, 1991.
Nel 1996 ha ricevuto il Premio per la regia dell'Associazione Nazionale Critici di Teatro.

      Un saluto, Tiziano Dal Farra, Udine.  

 

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