CHE COSA è per lei "Vajont"??      [indice]

(Giorgio, 29 anni)

Nel 1963 dov'era? che faceva?

Non ero ancora nato
Se Lei NON fa parte delle popolazioni coinvolte, COME ha saputo, e quando, dell'evento?

Da bambino, dal racconto dei miei genitori
Cosa ha rappresentato (o rappresenta) per Lei il Vajont?

Da piccolo, in visita alla diga, rappresentava concettualmente l'imponente e lo spaventevole, col tempo, ma già sin dal tempo in cui frequentavo le scuole elementari, ha cominciato, giorno dopo giorno, a rappresentare l'orrore, l'incomprensione ma, con la maturazione, anche la comprensione, in una meschina analogia con molte altri eventi o anche semplici dinamiche che -ahinoi- regolano i rapporti tra gli uomini. Oggigiorno, e da molti anni, la tragedia del Vajont rappresenta per me squallidamente la bassezza e la codardia di troppe persone. Per giustizia nei confronti degli innocenti, dei loro familiari, dei loro amici, cerco, ogni volta che il mio pensiero corre lì, di vivere anche la dimensione drammatica dell'accaduto, perché è inaccettabile che Vajont significhi per me solo lo squallore di come tutto ciò è avvenuto.
Come vive (ha vissuto, se coinvolto) questo fatto storicamente tragico del nostro Paese?

Con rabbia e triste consapevolezza, ma mai con rassegnazione.
Se non ne fa parte (es. studente, cittadino di altra regione, italiano all'estero, estraneo, esquimese) come e dove, in quale modalità ne è venuto a conoscenza? (es. TV, libro, film, racconto dei genitori)

In primis dal racconto dei miei genitori; successivamente ho trattato l'argomento più volte a scuola e, personalmente, con la lettura di libri e dalla TV.
Secondo Lei, chi meglio rappresenta (o ha rappresentato) fino ad ora la "voce" del Vajont (l'evento)? e secondo Lei, perché?

Io guardo ai sopravvissuti ed ai loro parenti, agli abitanti di quei paesi. Ma quale scarsa attenzione viene loro concessa!
Lei potrebbe definire "una strage mafiosa", l'evento del 9 Ottobre 1963? (sì, no) Perché?

Non proprio nel senso riconosciuto del termine. Ma ciò non significa che il mio giudizio sia più leggero. Tutt'altro.
Secondo Lei, quanta parte ha avuto l'Uomo (es. la SADE) e quanta invece la "natura" nella catastrofe?

L'uomo è l'unico responsabile di tutto ciò. Come si può pensare che la conformazione geologica del Monte Toc, le leggi della fluidodinamica e quant'altro possano essere viste quali cause di tutto questo, quando le sollecitazioni fisiche create dall'uomo sono le uniche cause che hanno potuto innescare eventi "naturali" catastrofici? Colpa dell'uomo.
Pensa che lo Stato (istituzioni, sindaci, eccetera) abbiano fatto la loro parte al meglio?
(al netto della parte criminale messa in atto da funzionari statali sanzionati dal processo)

Non sono sufficientemente a conoscenza del contegno tenuto da tutti questi soggetti nel corso dei decenni. Ma credo che se la situazione, dopo tanti anni, è questa, lo Stato (in tutte le sue estroflessioni) non possa trovarsi esente dalla responsabilità di aver assunto una posizione troppo passiva, al di là appunto della grave dimensione criminale.
Tornare indietro non è possibile, ed è passato molto tempo.
Ad ogni modo, se Lei avesse avuto qualche potere decisionale dopo il disastro, se fosse stato un sindaco, o un ministro, cosa avrebbe ordinato?

Prima di tutto, un quanto più rapido possibile accertamento delle posizioni di ogni soggetto coinvolto, da cui potesse discendere un veloce risarcimento o, almeno, sostegno alle popolazioni, ai sopravvissuti, a tutti i danneggiati in forma più o meno grave. Ma soprattutto, anche se meno eclatante, il ruolo delle istituzioni avrebbe dovuto essere quello di inflessibile sentinella, affinché non vi fosse scappatoia alcuna, affinché nessuno rubasse nuovamente la vita ai morti ed anche a quei vivi che rimasero, approfittasse come uno sciacallo delle situazioni, affinché non si recitasse, come sempre, il canovaccio delle tragedie, con i disperati senza lacrime e gli sfruttatori a guadagnar denaro.
Ma come si può chiedere ad uno Stato così di essere stato un Angelo Vendicatore, negli anni 60, quando ancora oggi è quel che è?
Lei, a titolo personale, e colle informazioni sul tema che ha OGGI, cosa pensa sarebbe davvero UTILE fare??
(es. nelle/per le scuole, musei, informazione, giornalismo)

Questi eventi, quello del Vajont e quelli che gli somigliano, vanno SFRUTTATI! Certo, la memoria, l'informazione, la conoscenza, il monito. Certo, tutto ciò. Ma dovrebbe spaventare la gente, da monito divenire incubo -quale è stato realmente- che investa la nostra coscienza civica: capace di far interiorizzare la coscienza che anche chiudere un occhio di fronte a piccoli, magari apparentemente insignificanti irregolarità, favoritismi non ha una vera soluzione di continuità con concetti che vanno a crescere fino a divenir affarismi, combutte, associazioni a delinquere: è un sistema di pensiero che si basa e si rafforza anche sulle piccole dinamiche di ogni giorno: piccoli tumori che si aggregano e sottraggono spazio e vita ai tessuti sani e vitali.
Facciamo sì che diventi il nostro incubo. E poi esorcizziamolo ogni giorno, con consapevolezza.

(VEDI gli altri CONTRIBUTI come questo)




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