Il Gazzettino - Venerdì, 28 Aprile 2006 (sez. Provincia Belluno)

LONGARONE Appena sarà eletto il nuovo Presidente della Repubblica, una staffetta porterà al Quirinale la raccolta di firme - A piedi a Roma: «Il Vajont sia storia» - La petizione dei "Cittadini per la memoria":
«La tragedia deve essere materia di studio a scuola»

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Il Vajont deve finire nei libri di storia. Per chiedere un impegno forte su questo e altri punti riferiti alla tragedia del 9 ottobre '63 al prossimo Presidente della Repubblica, a giugno una staffetta composta dagli atleti podisti del Dopolavoro Ferroviario di Udine partirà da Erto Casso, scenderà a Longarone, Pirago e Fortogna; passerà per Ponte nelle Alpi e Belluno, poi proseguirà sino a Venezia lungo tutto il percorso del Piave e di seguito sino a Roma. Un percorso simbolico che rievocherà fatti e misfatti di 43 anni fa, responsabilità e dimenticanze, volute o meno. Quando l'ultimo dei circa 25-30 podisti, dopo una settimana di staffetta, arriverà nella capitale, davanti al Quirinale ci sarà anche don Luigi Ciotti, il sacerdote di origine cadorina fondatore dell'associazione Libera.

Con loro gli atleti porteranno le decine di migliaia di firme già raccolte dal gruppo Cittadini per la memoria e le consegneranno al Capo dello Stato, raccogliendone altre lungo il cammino.

La raccolta di firme si sarebbe dovuta concludere lo scorso marzo. E invece, proprio per attribuire all'iniziativa il maggior rilievo istituzionale possibile, i responsabili dell'iniziativa hanno deciso di spostarne la chiusura per consegnare le firme stesse al nuovo Presidente all'inizio del suo mandato settennale.

Negli scatoloni che verranno portati a Roma saranno contenute migliaia di firme a sostegno di 3 richieste: che il 9 ottobre, giorno anniversario del disastro del Vajont, sia dichiarato giornata della memoria e che alla memoria delle vittime sia assegnata una medaglia d'oro; che quanto accaduto sia inserito nei libri di storia e venga approfondito dagli studenti di tutta Italia; che vengano infine porte scuse ufficiali ai superstiti e ai loro familiari, alle cittadinanze colpite e all'Italia intera per le vittime di quella terribile notte di 43 anni fa.

Chiunque intenda aderire all'iniziativa ha la possibilità di firmare la petizione online entrando nel sito www.wineathomeit.com/vajont2003/indice.html, aggiornatissimo e ricco di documenti, anche audio e video sul Vajont. Ognuno puo' visualizzare e stampare da Internet i moduli predisposti a questo scopo, per poi inviarli alla casella postale n. 26 intestata a "Cittadini per la memoria", 32013 Longarone.

Il gruppo I Cittadini per la memoria raccoglie varie persone ed è stato fondato alcuni anni fa da Carolina Teza, Guglielmo Cornaviera, Mario Pozzobon e Italo Filippin.

Giovanni Santin



Venerdì, 28 Aprile 2006 (sez. nazionale)

La tragedia del Vajont deve essere ...

La diga del VajontLa tragedia del Vajont deve essere materia di studio ed entrare a pieno titolo nei testi di storia per le scuole. È questa la richiesta forte che verrà presentata al nuovo Presidente della Repubblica. Così a giugno una staffetta composta dagli atleti podisti partirà da Erto, scenderà a Longarone, Pirago e Fortogna; passerà per Ponte nelle Alpi e Belluno, poi proseguirà sino a Venezia lungo tutto il percorso del Piave e di seguito sino a Roma. Dopo una settimana, il documento con le migliaia di sottoscrizioni raccolte dal gruppo Cittadini per la memoria arriverà nella capitale e davanti al Quirinale ci sarà anche don Luigi Ciotti, il sacerdote di origine cadorine fondatore dell'associazione Libera, che le consegnerà al Capo dello Stato.

La petizione contiene tre richieste: che il 9 ottobre, giorno anniversario del disastro del Vajont, sia dichiarato giornata della Memoria e che alla memoria delle vittime sia assegnata una (1) medaglia d'oro; che quanto accaduto sia inserito nei libri di storia e venga approfondito dagli studenti di tutta Italia; che vengano infine porte scuse ufficiali ai superstiti e ai loro famigliari e all'Italia intera per le vittime di quella terribile notte di 43 anni fa da parte dei rappresentanti legali degli Enti riconosciuti colpevoli della strage (Stato, Enel e Montedison, oggi "Edison").

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