Frejus - Descrizione del disastro

La diga Malpasset, sul fiume Reyran nella Francia meridionale, ha ceduto improvvisamente questa notte sotto la pressione del fiume in piena, rovesciando cinquantuno milioni di metri cubi d'acqua nella vallata circostante. Una stazione idroelettrica, magazzini e case sono stati travolti dalla paurosa valanga, che si è riversata sulla cittadina di Frejus, sulla costa mediterranea, a cinquanta chilometri da Nizza. Le strade ferrate sono sommerse, i treni bloccati. Secondo le prime notizie pervenute da Frejus, gli abitanti della parte settentrionale della cittadina hanno sentito un rumore «come se parecchi treni si avvicinassero a forte velocità» allorchè la massa di acqua, alta da quattro a cinque metri, si è avvicinata alla città.
Sotto la violenza dell'urto centinaia di case sono crollate e automobili e autocarri sono stati trasportati via. La massa di acqua ha attraversato la città impiegando circa mezz'ora ed è stata seguita da una massa di fango che si è riversata nelle cantine della parte bassa della cittadina. (...)
Sembra trattarsi di una vera e propria catastrofe. La diga che alimentava la regione del Var era stata costruita otto anni fa, ed era alta 61 metri. Il lago era lungo sette chilometri e mezzo e largo tre chilometri e mezzo.

(da "L'Unità", 3 dicembre 1959, p. 1)



Frejus - Le responsabilità del disastro

La catastrofe di Frejus fu provocata da una economia di nove milioni di franchi: il rapporto degli esperti ha infatti concluso che un più approfondito studio sulle condizioni del terreno sarebbe bastato ad evitare la terribile catastrofe nella quale persero la vita, la notte del 2 dicembre del 1959, quattrocentoventuno persone, per la rottura della diga del Malpasset. "La causa del crollo di Malpasset - ha dichiarato uno dei sei esperti [due geologi, due periti idraulici, uno specialista del cemento ed uno specialista delle dighe], il professor Max Jacobson - è la cattiva qualità della roccia che costituiva il terreno delle fondamenta. La 'diga a voltà era stata esattamente calcolata ma sono state le condizioni sulla riva sinistra che hanno provocato il cedimento. Per prevederlo sarebbe stato sufficiente approfondire gli studi sul terreno. Ed invece, mentre normalmente viene consacrato a questi studi almeno il due per cento del bilancio complessivo dei lavori, i costruttori di Malpasset se la cavarono con sondaggi geologici e geotecnici la cui spesa fu inferiore ad un milione di franchi.
Se si calcola che il costo complessivo della diga fu di seicentocinquanta milioni di franchi, si può vedere che la catastrofe è stata provocata dal desiserio di economizzarne nove."
"D'altra parte - ha continuato il professor Jacobson - è necessario che l'ingegnere che costruisce la diga sia tenuto al corrente di ogni nuovo fatto che si verifichi a costruzione ultimata. Nel luglio del 1950, ad esempio, si constatò che la diga si era spostata di diciassette millimetri e nessuno si preoccupò di avvertirne il costruttore."

(da "L'Unità", 21 febbraio 1961, p. 9)